25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Oggi, lunedì 25 novembre 2024, si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La data ricorrente del 25 novembre è tutt’altro che casuale: segna il brutale assassino avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana delle tre sorelle Mirabal. Legate al gruppo di liberazione 14 giugno contro la dittatura nel paese, vennero sequestrate e uccise a bastonate, prima di esser gettate in un dirupo.

La loro scomparsa divenne un simbolo di ribellione, istituzionalizzato nel 1999 dalle Nazioni Unite.

La ricorrenza che si celebra ogni anno il 25 novembre è particolarmente significativa ed occasione preziosa per affrontare, con le studentesse e gli studenti, il tema della violenza contro le donne.

La violenza nelle relazioni e questa odiosa violenza contro il genere femminile, sulla quale vogliamo, in particolare in questa giornata, tenere alta l’attenzione, è il segno inequivocabile di un degrado nelle relazioni vissute senza il necessario, dovuto, rispetto verso il nostro prossimo.

L’attenzione all’altro, la premura nella cura dei rapporti, l’importanza da riconoscere all’umanità di coloro che, ogni giorno, incontriamo non sembra più essere un valore irrinunciabile.

In questa situazione non deve sorprendere l’abbandono, tragicamente diffuso, dei valori alla base del principio di convivenza tra le persone.

Le cronache testimoniano quotidianamente come la violenza, diretta e indiretta, verbale e fisica, sia diventata un tratto caratteristico di questi tempi: oggi volgiamo l’attenzione alle donne colpite, offese, violate e paiono troppo spesso ancora inascoltate le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio in una società che si scandalizza solo quando la cronaca riporta episodi particolarmente dolorosi ma che non riesce a trovare, nonostante le sofferenze delle vittime, una strada per affrontare con efficacia quella che è diventata, ormai, una tragedia sociale.

Il femminicidio è l’ultimo stadio di una serie di vessazioni e violenze consumate troppo frequentemente all’interno delle mura domestiche o comunque nell’ambito di una relazione ormai tossica; giova sempre rammentare come l’amore tra le persone – per essere tale – deve essere caratterizzato da una donazione piena, reciproca e, soprattutto, libera senza corrompersi in gesti segnati da prepotenza, violenza e soprusi che arrivano a configurare reati che vanno dai maltrattamenti allo stalking, prima di giungere ad una tragica conclusione con quella frequenza che lascia sgomenti. Le scuole, pertanto, devono contribuire – insieme alle famiglie –  ad una corretta educazione dei giovani ribadendo e testimoniando, quotidianamente, con parole e comportamenti adeguati, edificanti, il rifiuto della violenza comunque essa si manifesti e il ritorno a rapporti segnati da rispetto, riguardo, gentilezza e garbo, parole che, talvolta e incredibilmente, sembra superfluo usare.

Per questo motivo appare necessario che il tema della violenza contro le donne si approfondisca, nelle modalità che i docenti riterranno più adeguate all’interno delle classi, non solo domani ma in ogni occasione appaia utile e opportuno.

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