8 MARZO, FESTA DELLA DONNA

L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, conosciuta anche come Festa della Donna.Pur se la narrazione attuale riferisce che si tratta di un’occasione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche che lunghi decenni di lotte hanno consentito di raggiungere, per tenere alta l’attenzione su quanto, in tema di diritti, non è ancora stato pienamente conseguito e per rammentare le esclusioni, le discriminazioni e, purtroppo, le violenze che le donne ancora subiscono, sembra anche necessario esaltare, in questa giornata il genio femminile, la sua nobiltà, unicità e complementarietà con il “mondo maschile”.

Anche quest’anno la festa della donna, come negli anni passati, non sembra ricevere dalla stampa e dagli organi di informazione quella attenzione che sarebbe dovuta e, quando si rammenta la ricorrenza, sembra l’occasione per recriminazioni, proteste, rimproveri come se il percorso e le conquiste conseguite siano insignificanti, prive di valore evitando, spesso volutamente, di richiamare l’attenzione sulla bellezza e il fascino delle caratteristiche naturali della donna come se queste fossero dovute solo a manifestazioni culturali o stereotipi.

È bene, pertanto, richiamare con la necessaria convinzione l’attenzione sulle ragioni di questa giornata, nata come “Festa”, sulla sua importanza e sul valore che dovrebbe conservare anche e soprattutto nei periodi di trasformazione tumultuosa delle società, di crisi dalle molteplici evidenze, quando sono i soggetti più deboli e fragili, socialmente ed economicamente, a patire le maggiori sofferenze.Ricordiamo, quindi, insieme ai successi conseguiti dalle donne per il loro valore come persone, che questi non sono ancora pienamente conseguiti per considerare raggiunta la parità con gli uomini; ricordiamo il diritto al lavoro, dignitoso e adeguatamente retribuito, l’accesso ai ruoli direttivi o di alto profilo, il rispetto la persona nella sua piena e inviolabile integrità, la tutela – reale e non solo auspicata – della maternità come momento da vivere nella più grande serenità e protezione; testimoniamo il rifiuto di assimilare l’identità maschile con quella femminile e altre pratiche immorali e disumane che si vogliono considerare conquiste; questi sono tra gli ambiti che richiedono particolare attenzione perché troppo spesso segnati da esclusioni insopportabili nei confronti delle donne che nascono, sempre, dalla mancanza di rispetto verso la persona e la sua insopprimibile umanità.

Allo stesso modo dobbiamo rammentare la continua, intollerabile violenza, incomprensibile nella sua ferocia, come anche la cronaca riferisce, di cui le donne sono vittime da parte di uomini che hanno tradito la loro umanità, violenza alla quale dobbiamo continuare ad opporci, in ogni modo, con forza e determinazione.

Abbiamo il dovere di mostrare con quotidiane ed edificanti testimonianze, segnate da un reale e reciproco rispetto, da una vicendevole attenzione alle altrui necessità, con crescente consapevolezza, che la vera parità tra gli uomini e le donne si realizza nei fatti, anche con gesti semplici, che danno un riconoscimento reale ai diritti delle donne.

Infine, auguro ogni bene a tutte le donne del nostro liceo, alle docenti, alle studentesse, alle madri e alle sorelle dei nostri allievi e allieve, alla Direttrice amministrativa, alle assistenti amministrative ed alle collaboratrici scolastiche.

Il Dirigente scolastico

Prof. Antonio Francesco Fadda

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