“OMBRE NEL VENTO”, NOTE DI VENTURELLA FROGHERI
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Il mare buio, il silenzio eterno,
dove le ombre parlano, fredde, di mistero.
Ma la morte è diversa, non ha volto né nome,
è un colpo improvviso che spezza ogni sogno.
Patryk ed Ethan, giovani nel cuore, se ne sono andati, lasciando solo dolore.
Destini intrecciati, tra mito e realtà, uno cerca verità, l’altro trova l’eternità.
Nel silenzio della memoria, restano vivi, i sogni, le risate, i volti perduti.
E noi, come Odisseo, cerchiamo nel buio la forza di affrontare il nostro cammino.
Tra ombre e ricordi, il destino ci guida verso il mare infinito, oltre la via.
L’autore del componimento sopra riportato è Samuele Mastracco, giovanissimo allievo della classe I A del Liceo Classico “G: Asproni” di Nuoro. Un tragico evento che recentemente ha colpito la nostra città, la morte di Patryk ed Ethan, due ragazzi crudelmente strappati alla vita travolti dal crollo di un edificio abbandonato, ha suggerito a Samuele versi vibranti di una forte intensità di sentimenti, che coinvolgono profondamente il lettore sul piano psicagogico ed insieme sollecitano riflessioni universali sulla bellezza della vita, (i sogni, le risate) e sul mistero insondabile della morte che spezza ogni sogno, mentre noi cerchiamo nel buio/la forza di affrontare il nostro cammino. Sono le emozioni, con la loro potenza e intensità, a dettare i versi di Samuele, tanto incisivamente racchiusi entro una essenziale semplicità delle immagini, così delicate nella loro pregnanza e grazia e connotate da una particolarissima profondità emotiva. In questo senso la sua poesia acquista il valore di uno strumento privilegiato per esplorare i sentimenti e le riflessioni che sono scaturiti dal dolore, dalla tristezza, dallo sgomento dinnanzi all’insondabile mistero della morte. Nel suo Dialogo sulla poesia Friederich Schlegel afferma che “la ragione è una, e in tutti la medesima. Ma ogni uomo, proprio come ha una sua natura e un suo amore, porta in sé una poesia a lui peculiare, che deve e non può che restare sua, come certo che egli è quello che è che qualcosa di primigenio si cela in lui da sempre”. E’ pertanto palese che la poesia si pone come una esigenza profonda, ineludibile, di rispondere alla verità di se stessi, poesia da intendersi come “itinerarium mentis”, viaggio in un proprio personale mondo interiore, nello stesso tempo in grado di colpire al cuore chi legge, di rigenerarlo, di avviarlo verso un cambiamento ed una maturazione autentica in ordine ad una sempre maggiore consapevolezza di sé. D’alta parte la poesia vive nelle immagini ed è capace di determinare una ricchissima serie di stimoli non soltanto concettuali ma anche e soprattutto emotivi: una esperienza estetica ed insieme etica, quindi, che permette di sviluppare la conoscenza di sé e la comprensione dell’altro, attraverso il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti veicolati dal linguaggio poetico. Alcune espressioni del componimento meritano una particolare attenzione. La metafora della vita come cammino, come vero e proprio itinerario di scoperta e di apprendimento, di dubbi e di interrogativi, suggerisce significativamente a Samuele l’immagine di Odisseo, simbolo dell’uomo che imperturbabile e coraggioso affronta le difficoltà e non rinuncia alla ricerca. Il componimento può essere interpretato come un viaggio Tra ombre e ricordi che diventano specchio di emozioni universali degne di essere condivise. La morte di Patryk e di Ethan non potrà cancellare la memoria della loro vita, dei loro giochi, della loro spensieratezza, dei loro sogni: essi sono vivi nel cuore di coloro che li hanno conosciuti e amati e attraverso la poesia il loro ricordo vince l’oblio del tempo che tutto divora ed è l’amore che vince la morte. Le parole di Samuele risuonano con forza e con autenticità consegnando ai lettori un piccolo grande universo di emozioni ed è significativo il fatto che ancora nel nostro tempo così pervasivamente dominato dalla tecnologia e dalla realtà virtuale la poesia eserciti ancora il suo fascino inesauribile nell’animo di un giovanissimo offrendo una espressione dei sentimenti che la comunicazione razionale della ferialità non potrà mai dare e consentendo di preservare la nostra umanità.
Venturella Frogheri