Intervista al dott. Sergio Flore di Maria Antonietta Balvis

In seguito al progetto “Asproniani da Nivola” tenuto dal professor Sergio Flore a partire dal 23 di febbraio, con la partecipazione delle classi quinte, in una serie di giornate è stata presentata nel dettaglio quella che è stata la vita dell’artista oranese Costantino Nivola e la visione e spiegazione a 360 gradi delle sue opere e della sua poetica di artista in collegamento con tante tematiche che ancora oggi risultano molto attuali.

Da quanto tempo svolge questo lavoro?

Lavoro al museo Nivola da 12 anni.

Quando ha capito che era quello che voleva fare nella vita?

In realtà, fa parte un po’ della mia vocazione e anche degli studi universitari. Già durante gli anni dell’università, affrontando gli studi della didattica dell’arte ho capito che quello sarebbe stato il mio futuro. Una volta ritornato a Orani, arrivato al museo Nivola, il dipartimento di cui mi occupo è nato con me, fino a qualche anno fa non esisteva, quindi ho avuto anche carta bianca nell’impostazione e coordinazione dei lavori.

Qual è stato il suo percorso di studi per poter intraprendere questa carriera?

Ho studiato conservazione dei beni culturali presso l’università Carlo Bo di Urbino in seguito ho ottenuto un master in gestione e management dei beni culturali al politecnico di Torino, una volta tornato a Orani ho attuato un progetto con il quale ho iniziato a lavorare al museo.

Qual è la cosa che più la affascina del suo lavoro?

Senza dubbio, il dialogo e l’incontro con ragazzi come voi. È molto gratificante indagare sia le tecniche che i vari punti di partenza della poetica dell’artista Costantino Nivola e vedere un riscontro  da parte vostra. È molto bello interagire con voi e, si spera, farvi arrivare la passione con il racconto a tutto tondo di un grandissimo artista.

Quale meno?

Dover far fronte alla pandemia! Per questo abbiamo potenziato la nostra offerta culturale online, organizzando dei laboratori in modalità DAD rivolgendoci non solo alle scuole ma anche ad un pubblico generico, aprendo proprio delle hall sulle varie piattaforme informatiche free. Abbiamo realizzato lavori simili a quello che state seguendo voi a scuola, la fondazione fornisce gli stessi materiale a disposizione delle persone solo che, per ovvi motivi, siamo stati costretti a chiedere ai partecipanti di portare dei materiali da casa. Nel vostro caso specifico, siamo stati costretti a dividere in gruppi le classi ma siamo riusciti comunque a lavorare in maniera dignitosa.

La risposta del pubblico le sembra essere stata positiva?

Assolutamente si, poi bisognerebbe sentire anche il vostro parere!

Quando si è appassionato in particolare all’arte di Nivola?

S: In realtà, coltivo questa passione da quando sono bambino, avevo una vocazione legata alla creatività. Comunque sono appassionato, in generale, di arte sarda. L’arte del 900 è una dellepagine più belle della storia dell’arte in Sardegna, si pensi, ad esempio, che nasce nei primi di questo secolo una scuola di illustrazione dove i fumettisti sardi si distinguono e pubblicanonelle maggiori testate nazionali. Per quanto riguarda la storia di Nivola, in quanto compaesano in primo luogo, e poi con lo studioho avuto un arricchimento di punti di vista, suggestioni.. Ha indagato tutte le tecniche artistiche e si è confrontato con i piú svariati ambienti culturali, per questo motivo lo trovo davvero un artista straordinario.

Com’è stato lavorare con gli asproniani?

Un onore. Anche solamente passeggiando in questi corridoi, si respira qualcosa di importante, un istituto che nel tempo ha saputo dare delle risposte ad un intero territorio. Grazie tante per il vostro interesse!

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