ART&SCIENCE ACROSS ITALY: CAMPIONATO DI CREATIVITÀ
Il Progetto “ART&SCIENCE ACROSS ITALY” giunge alla sua IV edizione e propone ai partecipanti una sfida intitolata “CAMPIONATO DI CREATIVITA’: FOTOGRAFARE LA SCIENZA”.
Hanno raccolto il guanto di sfida molti dei ragazzi che stanno partecipando alla nuova edizione del concorso nazionale “Art &Science”, che in questi giorni si sono cimentati con la prima delle quattro sfide.
I temi erano: il tempo, il vuoto, ordine e disordine.
A conclusione della prima prova è stata stilata una classifica nazionale, che ha riguardato circa 2850 partecipanti.
Uno dei nostri allievi, Francesco Mannale della classe 4G, ha ricevuto 8,50 punti, classificandosi a pari merito con altri suoi coetanei e colleghi studenti di altri Istituti della Penisola, ma si tratta comunque del punteggio più alto fra tutti i partecipanti della Sardegna
Ecco di seguito le creazioni degli alunni del liceo Asproni, in ordine di classificazione.
Francesco Mannale 4^G
Immaginiamo un orologio all’interno della nostra mente e ogni tanto proviamo a guardarlo, giusto per ricordare che il tempo scorre e utilizziamo il nostro per le nostre passioni; semplicemente cogliamo l’attimo!
Maria Francesca Avitabile 4^A
La mia foto rappresenta l’unione di ordine e disordine.
La disposizione regolare dei libri posti sullo sfondo rappresentano l’ordine, mentre la disposizione confusionaria dei libri posti in primo piano rappresentano il disordine.
Ordine e disordine sono due contrari, due facce opposte della stessa medaglia.
Il risultato dell’unione tra le due facce è una casualità ordinata.
Vincenza Selloni 4^G
L’intervallo di tempo è una grandezza fisica fondamentale e scalare la cui unità di misura nel S.I è il secondo. In media sono 2,240,543,592 i secondi che compongono la vita di un essere umano. Durate questo perido ogni individuo conosce uno svariato numero di persone, sperimenta situazioni differenti e prova emozioni uniche e irripetibili: mediante tale processo e senz’alcun bisogno di formule matematiche l’uomo trasforma così il secondo in ricordo.
Mariagrazia Sara Mele 4^B
L’immagine è stata scattata da Mariagrazia Mele della 4B del Liceo Classico G. Asproni di Nuoro; la foto è ispirata al tema del tempo, ritrae la differenza di fuso orario in varie località del mondo nello stesso momento.
Cristina Puggioni 3^A
Con questa immagine vorrei rappresentare quella che secondo me è la sensazione del cadere nel vuoto. Spesso capita, durante la prima fase del sonno, di sognare di cadere nel nulla, si chiama spasmo ipnico. Vorrei esprimere la completa incapacità di controllo e la sensazione di abbandono ad una forza che va oltre le capacità dell’uomo. Mettendo in luce la fragilità, la vulnerabilità, e l’impotenza umana di controllare questa caduta.
Marco Curreli e Fabrizio Urru 4^G
L’acqua personifica il tempo, perché scorre senza mai tornare indietro, per questo dobbiamo sfruttare ogni istante che ci è concesso. Quindi bisogna prestare attenzione a tutto ciò che viviamo e che diventerà un nostro ricordo.
Maria Giovanna Zedde 3^A
Il tempo divora ogni cosa, è questo ciò che trasmette l’immagine. Da una parte vi è una piazza, situata in cima a un monte nel cuore della Sardegna, utilizzata per lo sport durante la seconda guerra mondiale e a sinistra la stessa piazza ai giorni nostri. Le immagini si completano andando a creare un unico paesaggio. Il tempo, che scorre incessantemente ha cambiato questo luogo e al tempo stesso conservato intatto, in modo tale che anche solo guardando un immagine, si colga la sua storia.
Francesca Contu 4^A
Il vuoto è indefinito, non lo so più quantificare o qualificare.
Il vuoto a mio parere va oltre la terra, va oltre le galassie: è ciò che racchiude il tutto.
Il vuoto però può essere anche un niente, d’altronde può non racchiudere niente, può essere solo buio pesto.
Il vuoto può essere o tutto o niente.
Elia Ticca 3^E
Attraverso l’interno delle componenti di una matrioska, si può vedere raffigurata l’infinita del vuoto spaziale: le linee in foto indicano un insieme di buchi neri uno dentro l’altro, segno che il vuoto contenuto al loro interno si ripete in maniera ininterrotta, rendendolo infinito.
Andrea Anna Mannale 3^F
Non dobbiamo perdere tempo ad inseguire cose, situazioni o persone inutili. Dobbiamo concentrarci sui nostri obbiettivi e raggiungerli senza perdere tempo.
Eleonora Arru 3^E
Ho voluto rappresentare quello che comunemente le persone chiamano vuoto interiore caratterizzato da un senso di vergogna, paranoia, una morte emotiva, ma che in realtà è sintomo di gravi disturbi psicologici. Ponendo il singolo individuo immerso nell’universo circondato dal niente e interpretando la voragine interiore come un buco nero che assorbe tutto ciò che gli sta vicino, ho provato a dare forma a ciò che è il concetto di solitudine da cui sono afflitte le persone da patologie psicologiche.
Natalia Sanna 3^A
Il tempo scorre inesorabile, e tutto ciò che possiamo fare è adagiarci sulle lancette dell’orologio e lasciarci trasportare dal suo impeto.
Magda Bizioud 4^C
Nella nostra cultura è molto diffusa la concezione di rispetto per l’ospite al quale non si fa mai vedere quello che c’è dietro ad un invito a cena, ho raffigurato con questa immagine proprio questo concetto. Il lato in ordine è ciò che l’ospite si aspetta di trovare, quello in disordine è tutto il resto. La scienza secondo me ci si raffigura, noi troviamo già le leggi scritte da mettere in pratica invece coloro che stanno dietro che studiano i fenomeni trovano tutto in disordine.
Nathan Floris 3^F
La bellezza che si trova in questa foto rappresenta sia l’ordine, che il disordine.
Giulia Orunesu 3^A
A volte ci fermiamo a pensare, a fissare qualcosa nell’apatia più totale. Quello sguardo io lo percepisco come vuoto.
Il vuoto, più precisamente quello interiore, ha tante sfumature. È la testa priva di pensieri, ma anche il caos che ti sconvolge il cervello.
È la pace dei sensi ma anche il riflesso di un animo tormentato.
E spesso ci estraniamo, con lo sguardo perso nel vuoto: quella sensazione di derealizzazione ci svuota o ci riempie, a seconda dei punti di vista.
Roberto Contini 3^F
La bellezza del tempo