VENERDI 8 NOVEMBRE L’INCONTRO CON PAOLO BORROMETI, AUTORE DEL LIBRO “TRADITORI”

L’Italia è un Paese in cui c’è sempre un ma, un forse, un dubbio, un interrogativo, una suggestione; una Repubblica dei misteri, dei casi perennemente irrisolti, della continua diluizione della verità”, sostiene Paolo Borrometi nelle pagine di “Traditori” “e, dove non c’è certezza, ogni ipotesi resta possibile”.

Condirettore dell’Agi, il giornalista interverrà all’incontro organizzato dall’Unione degli Avvocati della Sardegna, sezione territoriale di Nuoro, in programma venerdì 8 novembre presso l’Auditorium della Biblioteca “Sebastiano Satta” di Nuoro.

Parteciperanno anche gli alunni del Liceo Asproni, delle classi quinte (Liceo Classico e Liceo Linguistico) e la classe 3^ del Liceo Classico ad indirizzo Linguaggi della Comunicazione), che in questi giorni saranno chiamati, dai loro docenti di Storia e Filosofia, Diritto ed Economia, Religione, a riflettere sui problemi sollevati dall’autore nel suo nuovo libro, per avere una chiave di lettura nuova sui fatti, recenti e non, della storia dell’Italia.

Paolo Borrometi ricostruisce con rigore documentale e completezza di fonti le “storie di lotta per il potere che si sono mosse in direzioni molto diverse da quelle di un legittimo confronto democratico”, partendo da una pagina controversa di storia: lo sbarco alleato in Sicilia e il ruolo che la mafia ebbe nei preparativi di quell’operazione decisiva per le sorti della seconda guerra mondiale. Una trama di mistificazioni ed intrighi che passa anche per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro, gli eccidi dell’Italicus, del Rapido 904, di Bologna, Capaci e Via d’Amelio, il terrorismo mafioso ordito da Totò Riina per trattare con lo Stato da una posizione di forza, la lunghissima latitanza di Bernardo Provenzano, i suicidi indecifrati, nelle carceri e fuori.

Chi sono dunque i traditori? Gli attivisti di quello che Borrometi definisce il “confunde et impera”, ovvero gli specialisti del confondi, intorbida le acque, rimesta nel fango, e dominerai. La confusione come strumento di potere (occulto, ma anche palese).

La mia è una storia alternativa, sotto il profilo giornalistico, dei tradimenti – ripete Paolo Borrometi – avvenuti nel nostro Paese su vicende di mafia, ‘Ndrangheta e criminalità organizzata. Sono stati in tanti che hanno tradito le istituzioni e noi cronisti abbiamo il dovere di raccontarlo. Ma tanti anche hanno pagato con la vita la loro fedeltà allo Stato. Ogni cittadino ha il diritto di comprendere la storia del nostro Paese per poterne fare una valutazione e darne un proprio giudizio”.

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