ALLA RICERCA DELLA GIUSTIZIA:
PLATONE E L’UTOPIA DI “LA REPUBBLICA” IN SCENA!
INTRODUZIONE
“La Repubblica” con adattamento e regia di Adriano Romano e con Maurizio Castè, Antonio Mastellone, Paolo Orlandelli, compagnia Angela Lombardi in collaborazione con Effimera Produzioni Roma, direzione artistica di Gabriele Lavia, proposto al pubblico in data 6 Novembre 2024 dalle ore 11:00 presso l’auditorium dell’ISRE di Nuoro, è una rilettura in chiave moderna e teatrale di una delle opere filosofiche più importanti e influenti della storia occidentale del IV secolo a.C., ovvero la Repubblica di Platone. Scritta sotto forma di dialogo, prevalentemente tra Socrate e altri interlocutori , l’opera esplora il concetto di giustizia e descrive una società ideale.
TRAMA
“La Repubblica “ di Platone immagina una città ideale, governata da filosofi-re, dove ogni individuo occupa un ruolo secondo le proprie capacità, al fine di raggiungere la giustizia collettiva. Attraverso dialoghi su etica, politica e conoscenza, l’opera esplora il significato della giustizia e l’educazione necessaria per un governo saggio.
RECENSIONE
La regia di Adriano Romano, Maurizio Castè, Antonio Mastellone e Paolo Orlandelli è riuscita a catturare l’essenza del dialogo platonico senza appesantirlo con troppa didattica. In un lavoro che avrebbe potuto facilmente trasformarsi in una noiosa lettura di concetti astratti, la direzione ha invece puntato su un’interpretazione vivace, satirica e dinamica delle discussioni filosofiche, facendo emergere la tensione tra i vari personaggi in modo che il pubblico fosse coinvolto sia intellettualmente che emotivamente. Le scene si alternano fluidamente, e sebbene l’opera sia naturalmente a tratti statica, la regia ha trovato il giusto equilibrio per mantenere alta l’attenzione degli interlocutori. La scenografia è minimalista, ma simbolica. Il palco è spoglio, con pochi elementi mobili che rappresentano il passaggio da un luogo all’altro delle discussioni filosofiche. I costumi sono semplici, evocando l’Antica Grecia, ma con un tocco moderno che permette di avvicinare i temi trattati alla realtà contemporanea. Il gioco di luci e ombre ha un ruolo fondamentale nell’esprimere la transizione tra il mondo delle idee e la realtà terrena. La chimica tra gli unici tre protagonisti è palpabile, ed è proprio attraverso i loro dialoghi che lo spettacolo trova il suo cuore emotivo e filosofico. L’attore che interpreta il ruolo di Socrate è convincente e carismatico, incarnando la figura del filosofo come guida spirituale e intellettuale, ma anche come uomo in grado di mettere in discussione le proprie convinzioni. La sua recitazione è seguita da una cura particolare del linguaggio, con un tono di voce che si adatta alle varie fasi del dialogo, passando dalla calma persuasiva all’ironia sottile. Gli attori nel ruolo di Glaucone e Adimanto, hanno messo in evidenza il contrasto tra gioventù e l’uomo provato dal tempo . Il personaggio di Glaucone, sempre alla ricerca della giustizia perfetta, emerge come un ottimo contrasto in confronto alla saggezza socratica. L’attore riesce a far trasparire le fragilità di un pensiero che si scontra con la realtà, senza mai perdere credibilità. Attraverso il dibattito tra Socrate e i suoi interlocutori, si esplorano temi come la natura del potere, la relazione tra la verità e il governo, il ruolo dell’educazione nella formazione dell’individuo e della società. In particolare, la famosa Allegoria della caverna viene portata in scena in modo particolarmente suggestivo, con un’interpretazione visiva che spiega magistralmente come la verità e la conoscenza siano sempre soggette alla prigione delle convenzioni sociali e delle apparenze. L’invito che arriva da Platone è chiaro: l’uomo deve cercare di liberarsi dalle illusioni per giungere alla verità, ma questo percorso non è semplice e comporta sacrifici.
CONCLUSIONE
“La Repubblica” di Platone è una produzione teatrale che riesce a mescolare filosofia e dramma in modo avvincente, stimolante e accessibile. La regia è brillante nel rendere il complesso pensiero platonico vivibile e attuale, mentre le performance degli attori sono impeccabili nel bilanciare la profondità intellettuale con un’umanità palpabile. Seppur impegnativo, lo spettacolo è un’esperienza intellettuale che non solo stimola la mente, ma coinvolge anche le emozioni.
Giulia Siotto, classe 5^B