Antonio Piu

MATURITÀ 2025, PUBBLICATA L’ORDINANZA MINISTERIALE

E’ stata pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito l’ordinanza, firmata dal Ministro Giuseppe Valditara, con tutte le info utili per lo svolgimento dell’Esame di Stato, che si svolgerà a partire dal 18 giugno, con la prima prova scritta di italiano, seguita il 19 giugno dalla seconda prova, diversificata per indirizzo.

Tra le novità di quest’aanno, il voto in condotta diventa determinante: gli studenti con una valutazione inferiore al 6 non saranno ammessi, mentre chi ottiene la sufficienza dovrà presentare un elaborato critico su cittadinanza attiva e solidale. Inoltre, per accedere all’esame sarà obbligatorio completare i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).

L’elaborato richiesto a chi ha 6 sarà assegnato dal Consiglio di classe e dovrà essere discusso durante il colloquio orale, insieme alle tradizionali domande multidisciplinari e alla relazione sui PCTO.

Il voto di comportamento inciderà direttamente sui crediti scolastici: solo gli studenti con un 9 o 10 in condotta potranno ottenere il massimo dei punti nella fascia di attribuzione.

Criteri di ammissione

Requisiti per i candidati interni:

  • Frequenza di almeno 3/4 del monte ore.
  • Partecipazione alle prove INVALSI.
  • Completamento dei PCTO (minimo 3/4 del monte ore previsto).
  • Voto minimo 6 in tutte le discipline e in condotta. Se il voto in condotta è 6, è richiesto un elaborato su cittadinanza attiva. Con il 5 non si è ammessi all’esame.

Credito scolastico e valutazione

  • Punteggio massimo: 40 punti (12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto).
  • Voto in condotta ≥9 consente l’attribuzione del punteggio massimo nella fascia di credito.

L’esame si articola in:

Prima prova scritta (18 giugno 2025):

  • Tipologie: Analisi del testo, testo argomentativo, tema di attualità.
  • Durata: 6 ore.

Seconda prova scritta (19 giugno 2025):

  • Discipline caratterizzanti per indirizzo.

Colloquio:

  • Parte dall’analisi di materiali selezionati dalla commissione.
  • Include discussione su PCTOEducazione civica, e (se previsto) elaborato critico per candidati con voto 6 in condotta.
  • La commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente

Griglie di valutazione

  • Prove scritte: max 20 punti ciascuna.
  • Colloquio: max 20 punti.
  • Lode: Richiede 100/100 senza bonus, credito massimo, e unanimità della commissione.

Commissioni d’esame

  • Composizione: 1 presidente esterno + 3 commissari esterni + 3 interni per ogni classe.

LEGGI L’ORDINANZA

ERASMUS+: PATRICIA, DESTINAZIONE SARDEGNA

E’ appena arrivata in Sardegna Patricia, la ragazza portoghese proveniente dalla Escola secundaria Cacilhas Tejo, che ha ospitato la nostra studentessa Chiara M.  della 2 F del corso linguistico e che, in un sistema di reciprocità, verrà a sua volta ospitata dalla nostra alunna in mobilità lunga dal 17 marzo al 18 aprile. Patricia frequenterà le lezioni presso la classe 3 B del corso Classico per circa un mese, ed è stata subito accolta con calore ed entusiasmo dai compagni di classe, felici di intraprendere questa nuova avventura e di condividere con lei sogni, speranze, idee, tradizioni, usi e costumi della propria terra. Con l’auspicio che il soggiorno di Patricia presso la nostra bella isola possa restare a lungo nel cuore suo e dei nostri ragazzi, e che possa divenire un’occasione di crescita e di apertura verso orizzonti nuovi improntati a solidarietà, unione ed amicizia tra i popoli.   

SUCCESSO E GRANDI RISULTATI DAL MONDO DEGLI SCACCHI ALL’ASPRONI

L’Asproni non si arrende e mantiene le promesse!
Anche quest’anno, nonostante le difficoltà logistiche legate alla ristrutturazione del plesso
di Via Dante, il movimento scacchistico in Istituto ha dato prova di passione e grande
livello.
Suddivisi in tre giornate, e ospitati presso i locali dell’oratorio della Chiesa di San Paolo,
hanno partecipato al campionato di Istituto oltre un centinaio di ragazzi e ragazze di tutte
le classi.
Di seguito i risultati più rilevanti della prima e seconda giornata a livello individuale e della
terza giornata a squadre
Nella prima giornata, il 13 marzo, si sono distinti: Saba Andrea 1B, Sartori Leonardo 2E,
Starnoni David 2B, Novi Matteo 2B, Rindone Tommaso 1A, Mastio Matilde 1A, Loi Marco
1A, Esca Francesca 1E, Pisano Paolo 2A, Marras Giaime 1G, Forcinetti Eleonora 2B.
Nella seconda giornata, 14 marzo -dedicata agli alunni del triennio, hanno ottenuto i
migliori risultati individuali: Cassini Camilo 3A, Pittalis Gianluca 3G, Carta Davide 3C,
Sedda Cosimo 3B, Ceccarelli Enrico 3G, Pau Sara 5E, Contu Valeria 5A, Addis Andrea 3A
Ricordiamo inoltre alcuni ragazzi che fanno parte da anni del movimento scacchistico in
Istituto e che hanno collaborato con la docente Mulargiu, in maniera seria e preziosa,
prima con compiti di giudici arbitri e poi come prime scacchiere nella giornata finale a
squadre:
Chessa Anna e Zoroddu Tommaso di 4B, Tuveri Valentina di 4A, Sara Carbone e Michele
Becconi di 4E Obinu Giuseppe di 5B, Novi Matteo di 2B e Sartori Leonardo di 2E.

Di seguito la classifica a squadre (categoria mista) della giornata finale

Apprezzabile il primo posto del giovane Andrea Saba di 1B sia a livello individuale che a
squadre.


Il movimento scacchistico dell’Asproni non si ferma, vuole ancora crescere e prosegue
attraverso la realizzazione di alcuni progetti in collaborazione con la Federscacchi.

ERASMUS+, ALMADA-NUORO: BENEBENNIOS!

Dal 17 al 22 marzo, il Liceo Classico e Linguistico “Giorgio Asproni” di Nuoro ha accolto il gruppo di studenti e docenti portoghesi provenienti dalla Escola Secundária Cacilhas-Tejo di Almada.

Il progetto di mobilità breve Erasmus Plus prevede, infatti, lo scambio culturale fra i paesi partner europei E le nostre studentesse e i nostri studenti, coadiuvati dalle prof.sse Marina Zoppeddu e Anna Giordano, hanno ricambiato l’ospitalità già ricevuta in Portogallo non senza offrire, prima di tutto attraverso l’entusiasmante esibizione del gruppo folk del nostro liceo, un caloroso e affettuoso “benebennios!” agli ospiti portoghesi.

Il programma della settimana trascorsa insieme è stato fitto di esperienze didattiche e culturali: dalla visita del centro storico di Nuoro e dei più importanti musei cittadini alle visite guidate nei musei e nei parchi archeologici e naturalistici del territorio; dalle attività didattico-laboratoriali, svoltesi all’esterno e all’interno della nostra scuola, all’attività di trekking urbano ed extraurbano.

Numerosi e intensi sono stati i momenti dedicati alla conoscenza dei monumenti più significativi di Nuoro, delle tradizioni popolari e della storia più e meno antica della Sardegna: la visita alla suggestiva piazza-monumento S. Satta, dello scultore oranese Costantino Nivola; la visita al Museo del Costume di Nuoro, il maggior Museo etnografico dell’Isola, con le sue sale tematiche dedicate alla pastorizia e all’agricoltura, alla caccia e alla pesca, ai pani e alle maschere tradizionali, alla tessitura, ai costumi, alla religiosità e all’oreficeria; la visita al Museo Casa Natale di Grazia Deledda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. E, ancora: la visita al Parco Archeologico Naturalistico di Santa Cristina, nel territorio di  Paulilatino, con il suo pozzo sacro, uno degli esempi più monumentali tra i templi a pozzo di età nuragica; la visita al Museo Civico di Cabras, con le sue sale espositive dedicate alla storia millenaria del parco archeologico naturale del Sinis e la spettacolare esposizione delle grandi statue dei “Giganti di Mont’e Prama”; la visita all’area archeologica dell’antica città di Tharros, fondata dai Cartaginesi nel VII secolo a.C.; la visita del centro storico di Orosei, l’incantevole borgo da cui deriva il nome di uno dei golfi più famosi della Sardegna, e la passeggiata verso la spiaggia della Marina.

Infine, la visita alla sede del FabLabNU, centro di innovazione e creatività tecnologica, e il laboratorio interculturale “Quattro lingue, un’anima”, tenuto dal prof. Priamo Marratzu. 

Oltre alla conoscenza della cultura sarda e, in particolare, di quella nuorese non sono mancati, anche questa volta, i momenti di divertimento e di convivialità che hanno rafforzato, al pari degli altri trascorsi insieme, il legame precedentemente instaurato tra le persone; legame che, sicuramente, continuerà oltre l’esperienza vissuta insieme.

Anna Giordano, Marina Zoppeddu


BORSA DI STUDIO “BACHISIO FLORIS”, INCONTRO DI PRESENTAZIONE XIII EDIZIONE

Si terrà, anche nel corrente anno scolastico, il concorso intitolato alla memoria di Bachisio Floris, dirigente bancario e autore di due romanzi, “Nuoro for ever” e “Tre ore”, che testimoniano il forte legame con Nuoro, sua città natale.


I familiari di Bachisio Floris, in particolare il figlio Giovanni Floris, noto giornalista, la figlia Daniela e la moglie Anna Maria, desiderano ricordarlo offrendo agli allievi del Liceo una borsa di studio a lui intitolata, giunta alla tredicesima edizione, che sarà erogata con un contributo del Banco di Sardegna.
Venerdì 28 marzo 2025, alle ore 10:40, si terrà la presentazione del bando.

In merito al concorso, cui gli studenti potranno partecipare individualmente, saranno fornite informazioni più precise, relative ai contenuti e ai termini di presentazione delle domande di partecipazione, attraverso la pubblicazione del Bando.

ERASMUS+, LABORATORIO DIDATTICO “QUATTRO LINGUE, UN’ANIMA”

Al termine del programma di mobilità realizzato con la Scuola secondaria “Escacilhas do Tejo” di Almada vicino a Lisbona, sabato 22 marzo gli Asproniani e gli studenti portoghesi hanno partecipato a un laboratorio interculturale tenuto dal professor Priamo Marratzu.
Nella sede di via Trento hanno rivissuto i momenti più importanti dell’ esperienza ammirando le migliori immagini scattate durante il periodo trascorso in Portogallo e in Sardegna e hanno sviluppato competenze linguistiche scoprendo il significato di parole italiane portoghesi sarde e inglesi.
Nella seconda parte del laboratorio i partecipanti hanno intervistato i rispettivi ospiti in lingua inglese, condividendo gioie e emozioni di una esperienza didattica ricca di apprendimenti.

Il programma Erasmus Plus rappresenta un differenziale della nostra scuola che offre a decine di studenti del corso tradizionale e linguistico occasioni di studio nei paesi dell’ Unione europea.



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CELEBRAZIONE DEL DANTEDI’ “TU SEI LO MIO MAESTRO E IL MIO AUTORE”, IN RICORDO DEL PROF. TITINO FLORIS

Ogni anno il 25 marzo si celebra il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Questa data è stata scelta poiché gli studiosi la riconoscono come l’inizio del viaggio della Divina Commedia.

Per questa occasione, il Liceo Ginnasio “G. Asproni” di Nuoro, in collaborazione con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro, organizza un evento in memoria del prof. Titino Floris, stimato docente di Letteratura Italiana e appassionato di Dante.

L’evento prevede:

  • Saluto di benvenuto e accoglienza da parte del Presidente dell’ISRE, Dott. Stefano Lavra, e del Dirigente scolastico del Liceo Asproni, Prof. Antonio Fadda
  • Testimonianze di coloro che hanno conosciuto il prof. Floris, tra cui la Dirigente dell’I.C. N°3 “Deledda-Maccioni”, Prof.ssa Graziella Monni, del Caporedattore dell’Unione Sarda, il giornalista Giuseppe Deiana, e della Prof.ssa Venturellaa Frogheri, docente del Liceo Asproni;
  • Una Lectio Magistralis dal titolo “Il folle volo di Ulisse”, tenuta dal Prof. Andrea Cannas, del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università degli Studi di Cagliari;
  • Una maratona poetica, in cui studenti e adulti potranno leggere e condividere i versi della Divina Commedia più significativi per loro.

La maratona si svolgerà nei locali dell’istituto e, in forma itinerante, nei suggestivi spazi del parco di S. Onofrio. Inoltre, sarà possibile partecipare anche in modalità virtuale.

XXX GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

Con la legge n. 20 del 08/03/2017, lo Stato italiano ha riconosciuto ufficialmente la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oggi, nel primo giorno di primavera, simbolo di rinascita e speranza, Trapani celebra la giornata dedicata Trapani, però, è anche la città dove presero avvio le carriere dei giudici Giovanni Falcone e Rocco Chinnici; è la città dove sono avvenuti gli omicidi del sostituto procuratore Gian Giacomo Ciaccio Montalto e del giudice Alberto Giacomelli; è la città in cui è avvenuta la strage di Pizzolungo, dove persero la vita Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta, la mamma con i suoi giornalista e sociologo Mauro Rostagno al poliziotto più vicino al giudice Paolo Borsellino, il questore Rino Germanà e al Giuseppe Montalto.

La manifestazione nazionale, giunta alla sua trentesima edizione, è promossa da Libera Associazione fondata e presieduta da don Luigi Ciotti, e da Avviso Pubblico, una rete di enti locali che si impegnano, concretamente, per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. vuole ricordare tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata: quelle vittime, cioè, che non hanno avuto alcun legame con le mafie ma che, anzi, le hanno combattute.

Di queste vittime, i cui nomi saranno letti dal palco della Piazza Vittorio Emanuele, è diventato lunghissimo: 1101 nomi. Ne fanno parte uomini e donne, magistrati, agenti delle scorte, sindacalisti, politici, giornalisti, imprenditori, sacerdoti, testimoni involontari di agguati mafiosi, testimoni di giustizia.

Come ci ricorda Libera, leggere i nomi delle persone barbaramente assassinate dalle mafie, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri, che, certamente, ciascuno di noi può rinnovare quotidianamente con il proprio impegno per il rispetto della legalità.

Si dispone che alle ore 11.00 in contemporanea alla lettura dei nomi delle vittime dal palco della Piazza Vittorio Emanuele, le studentesse e gli studenti, le docenti e i docenti, e tutto il personale ATA possano unirsi idealmente alla manifestazione nazionale osservando un minuto di raccoglimento e silenzio fino allo squillo della seconda campana, che inviterà alla ripresa delle regolari attività.

Per approfondire il tema, si suggerisce la visione di:

  1. MAFIA DOSSIER https://www.raiplay.it/programmi/mafiadossier Rai Teche ripercorre il racconto del fenomeno mafioso attraverso un trentennio di televisione, dal 1962, con la prima inchiesta di Gianni Bisiach, al 1992, anno delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Con i migliori reportage su Cosa nostra realizzati da grandi firme del giornalismo.
  2. I CENTO PASSI https://www.raiplay.it/programmi/icentopassi La storia di Peppino Impastato, martire della lotta contro il crimine organizzato, che si è opposto con tutte le sue forze al sistema mafioso che controllava ogni aspetto della vita di Cinisi, suo paese natale.
  3. TI MANGIO IL CUORE https://www.raiplay.it/programmi/timangioilcuore I Malatesta e i Camporeale sono da sempre rivali nella spartizione mafiosa del territorio pugliese del Gargano. Quando Andrea Malatesta, il figlio prediletto del boss, si innamora di Marilena, moglie del latitante Santo Camporeale, esplode la faida familiare.
  4. CENTO GIORNI A PALERMO Gli ultimi tre mesi di vita del Generale Dalla Chiesa, inviato in Sicilia nel 1982 per combattere la mafia https://www.raiplay.it/programmi/centogiorniapalermo
  5. IL TRADITORE (2019) https://www.raiplay.it/programmi/iltraditore Nella Sicilia dei primi anni ’80 è in corso una guerra tra le cosche mafiose per il controllo sul traffico della droga. Il boss Tommaso Buscetta fugge in Brasile per nascondersi e, da lontano, assiste impotente all’omicidio dei suoi due figli e del fratello a Palermo. Arrestato in Brasile ed estradato in Italia, collaborerà con la giustizia.

COLLOQUI CON LE FAMIGLIE

Si rende noto che nei giorni martedì 25 e mercoledì 26 marzo 2025 si terranno i colloqui con le famiglie.

I colloqui si terranno nelle due sedi del Liceo Asproni, in Via Asiago e in Via Trento.

martedì 25 marzo 2025

  • ore 15.00 – 17.00 classi del primo anno di corso
  • ore 17.00 18.30 classi del terzo anno di corso

mercoledì 26 marzo 2025

  • ore 15.00 – 16.30 classi del secondo anno di corso
  • ore 16.30 – 18.00 classi del quarto anno di corso
  • ore 18.00 – 19.30 classi del quinto anno di corso

Poiché numerosi docenti prestano servizio sia al primo biennio che al triennio, la tabella riportata nella circolare, pubblicata nell’Area riservata del Registro elettronico, fornisce indicazioni sulla sede di ricevimento per ciascun docente.

I docenti assenti incontreranno le famiglie in un’altra sessione di colloqui che sarà convocata per martedì 1 aprile nella sede di via Asiago dalle ore 15.30 alle 17.30

21 MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA POESIA AD ALTA VOCE (coordinamento didattico Prof.ssa VENTURELLA FROGHERI) 

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata mondiale della Poesia, (World Poetry Day), ricorrenza istituita per la prima volta dall’UNESCO nel 1999 e volta a celebrare una delle forme culturali più belle di ogni epoca. Se è vero che la poesia di per se stessa vive nelle immagini per comporsi nel gioco delle metafore, delle analogie e della musica, nel ritmo e nella metrica, e d’altra parte ogni testo in versi è come una sorta di partitura fonoritmica, è chiaro che l’espressione poetica determina una ricchissima serie di stimoli non soltanto concettuali ma anche e soprattutto emotivi La poesia è quindi esperienza estetica ed insieme etica, che permette di sviluppare la conoscenza di sé e la comprensione dell’altro, attraverso il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti espressi attraverso il linguaggio poetico. Il termine stesso poesia, in latino pŏēsis, si riconduce al verbo greco poiein: ποιέω significa produrre, fare, creare e poi, in senso più ampio, comporre. Andando ancora più indietro, è possibile risalire alla radice sanscrita pu- che ha appunto il significato di generare, procreare.  E poiché il linguaggio influenza le nostre percezioni, i nostri sentimenti e i nostri pensieri, esso diviene anche strumento di trasformazione, veicolo di cambiamento.

Il 21 marzo non è soltanto una ricorrenza, ma una preziosa occasione di riflessione critica e di approfondimento. I brani che seguono costituiscono un piccolo repertorio di testi che possono sollecitare riflessioni. Gli alunni della classe III C fanno rivivere l’incanto dei versi poetici: un invito alla lettura o alla rilettura di componimenti densi di sollecitazioni critiche.  

Voci di Giulia Baltolu, Margherita Baragliu, Claudia Beccu, Rosalia Bruno, Davide Carta, Cristiano Castangia, Teresa Cerullo, Giada Deiana, Francesco Paffi, Daniele Pisanu, Mariantonia Podda.  


Un’adolescente di Wislawa Szymborska

Io – un’adolescente?

Se ora, d’improvviso, si presentasse qui,

dovrei salutarla come una persona cara,

benché mi sia estranea e lontana?

Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte

per la sola ragione

che la nostra data di nascita è la stessa?

Siamo così dissimili

che forse solo le ossa sono le stesse,

la calotta cranica, le orbite oculari.

Perché già gli occhi è come fossero più grandi,

le ciglia più lunghe, la statura più alta

e tutto il corpo è fasciato

dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.

In verità ci legano parenti e conoscenti,

ma nel suo mondo di questa cerchia comune

sono quasi tutti vivi,

mentre nel mio quasi nessuno.

Siamo così diverse,

i nostri pensieri e parole così differenti.

Lei sa poco –

ma con un’ostinazione degna di miglior causa.

Io so molto di più –

ma non in modo certo.

Mi mostra delle poesie,

scritte con una grafia nitida, accurata,

con cui io non scrivo più da anni.

Leggo quelle poesie, le leggo.

Be’, forse quest’unica,

se fosse accorciata

e corretta qua e là.

Dal resto non verrà nulla di buono.

La conversazione langue.

Sul suo modesto orologio

il tempo è ancora incerto e costa poco.

Sul mio è molto più caro ed esatto.

Per commiato nulla, un sorriso abbozzato

e nessuna commozione.

Solo quando sparisce

e nella fretta dimentica la sciarpa –

Una sciarpa di pura lana,

a righe colorate,

che nostra madre

ha fatto per lei all’uncinetto.

La conservo ancora


Bosco Itinerante  di Tiziano Fratus

C’è
un bosco
che mi abita dentro,
un silenzio cantato e interminabile,
ruscelli che sgorgano e animali che corrono.
Io non so chi sono, ripete la voce, non so chi sono.
Ma sento che c’è questo mondo di fine trama
che abita ma luogo senza confini, qui,
nel petto, nel cuore, nella mente.
Popola le ore del sonno e
nutre le ore di pensiero.
Ecco perché quando
faccio ritorno nel
bosco reale mi
vien voglia
di urlare,
di amare
come ama
una madre che
non distingue un
figlio da un altro figlio.
Sono un bosco che cammina,
un bosco che radica
e sradica


La strada non presa di Robert Frost

Due strade divergevano in un bosco d’autunno

e dispiaciuto di non poterle percorrere entrambe,

essendo un solo viaggiatore, a lungo indugiai

fissandone una, più lontano che potevo

fin dove si perdeva tra i cespugli.

Poi presi l’altra, che era buona ugualmente

e aveva forse l’aspetto migliore

perché era erbosa e meno calpestata

sebbene il passaggio le avesse rese quasi uguali.

Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie

che nessun passo aveva annerito

oh, mi riservai la prima per un altro giorno

anche se, sapendo che una strada conduce verso un’altra,

dubitavo che sarei mai tornato indietro.

Lo racconterò con un sospiro

da qualche parte tra molti anni:

due strade divergevano in un bosco ed io –

io presi la meno battuta,

e questo ha fatto tutta la differenza.


Pace non trovo di Francesco Petrarca  

Pace non trovo e non ho da far guerra  
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio;  
e volo sopra ‘l cielo, e giaccio in terra;  
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio. 


I due fanciulli di Giovanni Pascoli

Era il tramonto: ai garruli trastulli
erano intenti, nella pace d’oro
dell’ombroso viale, i due fanciulli.

Nel gioco, serio al pari d’un lavoro,
corsero a un tratto, con stupor de’ tigli,
tra lor parole grandi più di loro.

A sé videro nuovi occhi, cipigli
non più veduti, e l’uno e l’altro, esangue,
ne’ tenui diti si trovò gli artigli,

e in cuore un’acre bramosia di sangue,
e lo videro fuori, essi, i fratelli,
l’uno dell’altro per il volto, il sangue!

Ma tu, pallida (oh! i tuoi cari capelli
strappati e pésti!), o madre pia, venivi
su loro, e li staccavi, i lioncelli,

ed «A letto» intimasti «ora, cattivi!»

A letto, il buio li fasciò, gremito
d’ombre più dense; vaghe ombre, che pare
che d’ogni angolo al labbro alzino il dito.

Via via fece più grosse onde e più rare
il lor singhiozzo, per non so che nero
che nel silenzio si sentia passare.

L’uno si volse, e l’altro ancor, leggero:
nel buio udì l’un cuore, non lontano
il calpestìo dell’altro passeggero.

Dopo breve ora, tacita, pian piano,
venne la madre, ed esplorò col lume
velato un poco dalla rosea mano.

Guardò sospesa; e buoni oltre il costume
dormir li vide, l’uno all’altro stretto
con le sue bianche aluccie senza piume;

e rincalzò, con un sorriso, il letto.

Uomini, nella truce ora dei lupi,
pensate all’ombra del destino ignoto
che ne circonda, e a’ silenzi cupi

che regnano oltre il breve suon del moto
vostro e il fragore della vostra guerra,
ronzio d’un’ape dentro il bugno vuoto.

Uomini, pace! Nella prona terra
troppo è il mistero; e solo chi procaccia
d’aver fratelli in suo timor, non erra.

Pace, fratelli! e fate che le braccia
ch’ora o poi tenderete ai più vicini,
non sappiano la lotta e la minaccia.

E buoni veda voi dormir nei lini
placidi e bianchi, quando non intesa,
quando non vista, sopra voi si chini

la Morte con la sua lampada accesa.


Non si ama con il cuore di Alda Merini

Non si ama con il cuore, si ama con l’anima che si impregna di storia,
non si ama se non si soffre e non si ama se non si ha paura di perdere.
Ma quando ami vivi, forse male, forse bene, ma vivi.
Allora muori quando smetti di amare, scompari quando non sei più amato.
Se l’amore ti ferisce, cura le tue cicatrici e credici, sei vivo.
Perché vivi per chi ami e per chi ti ama.


Vivi la vita di Madre Teresa di Calcutta

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.


Noi siamo sardi di Grazia Deledda

Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.

Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.

Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.

Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.

Noi siamo sardi.


I ragazzi che si amano di Jacques Prévert

I ragazzi che si amano si baciano in piedi

Contro le porte della notte

E i passanti che passano li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

Ed è soltanto la loro ombra

Che trema nel buio

Suscitando la rabbia dei passanti

La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini

La loro invidia

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Loro sono altrove ben più lontano della notte

Ben più in alto del sole

Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.


Spirito guida di Rosalia Bruno

Così egli mi venne in sogno

il cuor mio

la luce del mio animo

maestoso e benevolo

col volto pallido

Con la corona d’alloro

e le vesti d’un carallo intenso

intriso nei miei pensieri

e nei miei intorpiditi sensi.

M’ accarezzò la fronte

e mi rivolse maestose parole

facendomi cenno d’ udirlo con attenzione.

Pronunció poi versi poetici

alternati da una prosa assai elegante

tanto da risuonar come melodia

nel mio cuore assai irrequieto

di conoscere ciò che egli aveva da rivelarmi.

Egli mi indicò la via

quella che a suo tempo fu la sua

E mi esorto’ a proseguire.

Noi

anime affini

implacabili

desiderose di conoscenza.

Egli m’accarezzo la mente

li’ dove risiede il sapere

per poi accarezzarmi il cuore

dove lì io amo

e dove li lui ha amato

un’ amore irrefrenabile

ma vano

tanto da crogiolarsi nel dolore

e consegnare a me

il dono d’ amare al posto suo.

Così mi disse

d’ amare ancora la poesia

e accarezzare le sue vesti di parole

come lui a suo tempo fece

e d’ amare l’ uomo mio

come egli fece un giorno

con la sua angelica donna

che mai poté baciare

ne sentirne il profumo.


La luce della mia esistenza di Rosalia Bruno

Mi rifugio

nei sentieri più oscuri

desolati,

privi d’ ogni esistenza.

scovo la luce

anche nelle tenebre più oscure

e tu mia amata poesia

giungi a me

e scaldami il cuore.

o mia cara amica

abbracciami

non sono sola

se tu sei con me.

Ti ammiro,

ti innalzo sopra ogni cosa.

Le maree si placano

dinnanzi a te

l’ oscurità s’ inchina

ed ecco sbucare la luce,

ed io

trovo la via per tornare

a casa.

Mia amata

desidero spostar le tue parole

desidero accarezzar i tuoi capelli di rime

le tue vesti d’ amore

ed il volto tuo melodico.

Stringimi a te

non fuggiro’ via

sei la mia migliore amica

starò con te per sempre.


ll Lonfo di Fosco Maraini

Il lonfo non vaterca né gluisce

e molto raramente barigatta,

ma quando soffia il bego a bisce bisce

sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.

È frusco il lonfo! È pieno di lupigna

Arrafferia malversa e sofolenta!

Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna

se lugri ti botalla e ti criventa.

Eppure il vecchio lonfo ammargelluto

che bete e zugghia e fonca nei trombazzi

fa lègica busìa, fa gisbuto;

e quasi quasi in segno di sberdazzi

gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto

t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.


ERASMUS+, IL DIARIO DI BORDO DI LEONARDO E SOFIA

IL DIARIO DI BORDO DI LEONARDO

Leonardo racconta la sua esperienza di mobilità lunga in Francia

  1. CONTESTO OSPITANTE: illustra brevemente il contesto ospitante. Quali aspetti culturali, valoriali, storici, religiosi, politici etc. hai imparato durante la tua esperienza all’estero? Quali sono le tue impressioni personali su tale contesto?

Leonardo 1: La Francia è un Paese bellissimo piena di città spettacolari, musei interessanti e tanti luoghi da visitare. Anche Pessac offre tante esperienze, come il cinema, diversi cafè’, il mercato e tanti negozi. Bordeaux poi, che dista appena 5 minuti di macchina e circa 40 m con il tram, è una città piena di sorprese: è una città viva, piena di persone e turisti ma allo stesso tempo è una città che due ragazzi possono visitare tranquillamente da soli. Ha tanti musei come il Museo delle illusioni, i Bassins de Lumieres, La Cite’ du Vin, una via di 2 chilometri pieni di negozi, tanti parchi e monumenti come La Place de La Bourse o le famose porte di Bordeaux e una bellissima passeggiata sulla Garonna. La cultura francese è multiculturale con persone da tutto il mondo e interi quartieri abitati da altre etnie che rendono Bordeaux e le altre città che ho visitato, come La Rochelle, interessanti e piene di vita.

  •  LINGUA E COMUNICAZIONE: quali sono state le principali difficoltà, se ci sono state, nell’imparare la/e lingua/e del contesto ospitante? Alla fine della tua esperienza, ritieni di essere in grado di mantenere una conversazione con una persona che parla la lingua del contesto ospitante? Se sì, su quali tematiche (ad es., questioni quotidiane, argomenti sensibili)?

Leonardo 2: La lingua francese è stato per la prima settimana forse l’unica piccola difficoltà che ho trovato nel periodo della mia esperienza Erasmus. Infatti appena arrivato mi sono trovato

completamente inserito tra persone che parlavano una lingua diversa dall’italiano e che comunque conoscevo poco. Ho preso però questa difficoltà come una sfida e mi sono impegnato a parlare con la famiglia e con i compagni di scuola. E dopo una settimana già riuscivo a esprimermi meglio e a comprendere le persone che mi parlavano. Au terme de ces deux mois en France je peux dire que j’ai certainement amélioré ma connaissance du français e que je suis capable de discuter avec d’autres personnes à la fois pour demander des informations mais aussi pour parler de divers sujets avec des amis ou en famille.

  • SCUOLA OSPITANTE: presenta la scuola ospitante. Come era organizzata la scuola? Quale era la modalità di insegnamento? Come venivano valutati gli studenti? Che tipo di rapporto c’era fra insegnante e alunno/a? Confronta tali aspetti con la tua esperienza scolastica italiana. Descrivi una giornata tipo a scuola o una lezione che è stata particolarmente significativa.

Leonardo 3: La scuola è molto diversa da quella italiana e le differenze che ho trovato sono tante e per questo è stato un ambiente molto stimolante. Innanzitutto la scuola che ci ha ospitati è una scuola privata, come quasi tutte le scuole francesi, ed è una scuola religiosa cattolica. Le ore effettive di scuola erano ogni giorno 6,7 o persino 8. Cambiano inoltre molte materie come economia, diverse lingue come cinese o tedesco o i laboratori di fisica e chimica che ho trovato molto interessanti. Un’altra grande novità è sicuramente la mensa, infatti gli studenti mangiano insieme tra un corso e l’altro e questo momento è stato utile per stringere nuove amicizie. Ho inoltre fatto alcune verifiche e anche li ho trovato delle differenze nei metodi di valutazione; esistono DS cioè verifiche generali per tutti i corsi e poi, come in Italia, verifiche individuali in classe, con valutazioni che si calcolano solitamente con voto da 0 a 20. Una giornata tipo a scuola inizia alle 8 con una canzone in sottofondo come campanella e finiscono quasi sempre il pomeriggio con una pausa per la ricreazione verso le 11 e una pausa più lunga per il pranzo.

  • RELAZIONI: illustra che tipo di relazioni hai instaurato con le persone che hai incontrato nella tua esperienza all’estero (ad es., famiglia ospitante, compagni di classe, insegnanti, etc.). Quali difficoltà, se ci sono state, hai incontrato nel relazionarti con le persone? Come le hai superate? I pregiudizi e gli stereotipi (tuoi e delle persone che hai incontrato) che ruolo hanno giocato nel relazionarti?

Leonardo 4: Un ruolo importante in questa esperienza Erasmus è stato quello delle persone che ho incontrato, a partire dalla famiglia. La famiglia (i genitori più le due sorelle) è stata infatti fin da subito gentilissima, disponibile e disposta a parlare di tutto, mi hanno aiutato anche con la lingua ripetendo quando non capivo e correggendomi quando sbagliavo; con loro mi sono trovato benissimo fin da subito e adesso ricambierò sicuramente l’ospitalità in Sardegna con Cassandre, la mia ragazza ospitante, e spero un giorno di poter ospitare tutta la famiglia. Le altre persone con cui ho parlato e interagito sono i miei compagni di scuola. Per quanto abbiano, rispetto alla nostra cultura un concetto di accoglienza meno espansivo, alcuni miei compagni mi hanno aiutato con i corsi e con gli orari e mi hanno invitato a mangiare con loro in mensa rendendo il mio soggiorno nella scuola indimenticabile. Ovviamente non sono mancate battute e stereotipi il primo giorno di scuola ma sia io che loro li abbiamo presi sul ridere e fin da subito mi hanno incluso nella vita scolastica.

  • DESCRIZIONE DI TE: che cosa hai imparato di te stesso/a attraverso questa esperienza? Come ti descriveresti, prima e dopo, l’esperienza all’estero? Se sei cambiato/a, come spiegheresti questo cambiamento? Qual è il tuo modo di vedere le cose e il mondo oggi? Come vedi il tuo futuro?

Leonardo 5: Il bagaglio che mi porto dietro tornando in Italia è immenso, oltre infatti ad aver appreso una nuova, bellissima lingua come il francese, sono sicuro di essermi arricchito di nuove esperienze culturali e sociali. A livello personale ho subito una crescita e imparato nuove abilità da usare nella vita di tutti i giorni: ho imparato a cavarmela da solo in diverse situazioni, per quanto potessi contare sull’aiuto della famiglia e dei professori sia francesi che italiani, ho imparato a relazionarmi con gli altri in una lingua che non conoscevo, ho scoperto la bellezza di visitare bellissime città sia da solo che in compagnia, di provare e apprezzare una nuova cucina e dei nuovi piatti (che ho trovato buonissimi), ho scoperto una nuova cultura molto diversa dalla mia e visitato posti meravigliosi, ho imparato ad interagire con altre persone in una lingua che non è la mia; in sintesi quindi l’Esperienza Erasmus è stata un successo ed è un’esperienza che mi piacerebbe sicuramente rivivere.


IL DIARIO DI BORDO DI SOFIA

Sofia racconta la sua esperienza di mobilità lunga in Francia

1) CONTESTO OSPITANTE: illustra brevemente il contesto ospitante. Quali aspetti culturali, valoriali, storici, religiosi, politici etc. hai imparato durante la tua esperienza all’estero? Quali sono le tue impressioni personali su tale contesto?

Sofia 1: Durante la mia esperienza in Francia, ho avuto l’opportunità di osservare diversi aspetti culturali, storici e politici che caratterizzano questo paese. La Francia è ricca di tradizioni, con una grande valorizzazione dell’arte, della musica, della gastronomia e della moda. Ho visitato alcune città straordinarie come Parigi, che è piena di monumenti storici e musei che raccontano secoli di storia e cultura. Ho avuto il privilegio di vedere il Château di Versailles, Notre-Dame e Montmartre. Dal punto di vista religioso, ho notato che la Francia è un paese laico.

2) LINGUA E COMUNICAZIONE: quali sono state le principali difficoltà, se ci sono state, nell’imparare la/e lingua/e del contesto ospitante? Alla fine della tua esperienza, ritieni di essere in grado di mantenere una conversazione con una persona che parla la lingua del contesto ospitante? Se sì, su quali tematiche (ad es., questioni quotidiane, argomenti sensibili)?

Sofia 2: Quando sono arrivata, mi sono sentita un po’ spaesata perché non conoscevo la lingua, ma capire le lezioni è stato relativamente facile. Mais mon principal obstacle était de parler parce que je suis très timide. À la fin de cette expérience je pense que je peux avoir une conversation quotidienne comme par exemple parler de la journée avec un locuteur natif.

3) SCUOLA OSPITANTE: presenta la scuola ospitante. Come era organizzata la scuola? Quale era la modalità di insegnamento? Come venivano valutati gli studenti? Che tipo di rapporto c’era fra insegnante e alunno/a? Confronta tali aspetti con la tua esperienza scolastica italiana. Descrivi una giornata tipo a scuola o una lezione che è stata particolarmente significativa.

Sofia 3: Un altro aspetto che mi ha colpito è l’orario scolastico, che in Francia è più lungo rispetto all’Italia. Le giornate scolastiche durano circa 8 ore, con due pause di 20 minuti e una pausa pranzo alle 12:30. Gli studenti, a differenza di quelli italiani, sono più liberi e possono uscire dalla scuola durante le ore di buca e la ricreazione. Ho trovato che il metodo di insegnamento molto simile a quello italiano, anche se rispetto all’Italia ho trovato le lezioni più leggere e interessanti questo perché in alcune materie, come HGGSP e AMC, si parla spesso di attualità, il che rende le lezioni molto interessanti. Gli studenti vengono valutati in ventesimi, infatti i voti vanno da 0/20, durante questa esperienza ho svolto solamente una verifica, quella di Histoire-géographie perché agli inizi i miei compagni erano impegnati con le “baccalauréat” che sarebbe il corrispettivo della maturità italiana, che in Francia viene diviso in due anni. Il rapporto che gli alunni instaurano con i professori è amichevole ma rispettoso. I professori non alzano mai la voce e sono sempre a disposizione per aiutare gli studenti. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è l’interazione che gli studenti hanno con i professori durante le lezioni. Inoltre, ho trovato molto utile la lezione che svolgono gli allievi per prepararsi all’esame orale e risultare più convincenti durante l’esposizione. Un’altra lezione che ho trovato utile riguardava la ricerca del nostro metodo di studio, infatti penso sia fondamentale che ognuno di noi conosca diversi metodi di studio e ne trovi uno adatto a lui. Le lezioni come ho già detto iniziavano alle 8:00 del mattino e duravano fino alle 12:30 con una pausa di 20 minuti a metà mattina. Dalle 13:05 in poi riprendevano le lezioni. Trovandomi in premiere uscivo da scuola molto tardi, il lunedì alle 16:40 mentre il martedì e il giovedì alle 18:20, il venerdì alle 17:30 mentre il mercoledì facevo solo 6 ore di scuola. Per rientrare a casa mi spostavo a scuola con la mia corrispondente in tram, mentre nei giorni in finivo tardi veniva a prendermi la mamma. Rientrata a casa facevo qualche compito o mi riposavo andavo a letto abbastanza presto.

4) RELAZIONI: illustra che tipo di relazioni hai instaurato con le persone che hai incontrato nella tua esperienza all’estero (ad es., famiglia ospitante, compagni di classe, insegnanti, etc.). Quali difficoltà, se ci sono state, hai incontrato nel relazionarti con le persone? Come le hai superate? I pregiudizi e gli stereotipi (tuoi e delle persone che hai incontrato) che ruolo hanno giocato nel relazionarti?

Sofia 4: Per quanto riguarda l’integrazione con la famiglia ospitante, non ho avuto alcun problema. Sono stati molto gentili e disponibili sin dall’inizio, inoltre mi hanno aiutato molto con la lingua. Mentre con i compagni di classe, ho avuto qualche difficoltà iniziale, poiché all’inizio nessuno mi rivolgeva la parola, questo penso sia dovuto al fatto che i francesi sono meno ospitali rispetto a noi, però dopo circa una settimana, alcune persone hanno iniziato a parlarmi, e alla fine sono riuscita ad integrarmi abbastanza bene nel gruppo. Anche i professori sono stati disponibili e sempre pronti ad aiutarmi e a chiedermi se avessi bisogno di chiarimenti, questo mi ha aiutata molto a superare le difficoltà iniziali. Al di fuori della scuola ho conosciuto anche le amiche di Tess (la mia corrispondente) che son state fin da subito gentili e disponibili con me.

5) DESCRIZIONE DI TE: che cosa hai imparato di te stesso/a attraverso questa esperienza? Come ti descriveresti, prima e dopo, l’esperienza all’estero? Se sei cambiato/a, come spiegheresti questo cambiamento? Qual è il tuo modo di vedere le cose e il mondo oggi? Come vedi il tuo futuro?

Sofia 5: Questa esperienza in Francia mi ha cambiata molto. Innanzitutto ho avuto la possibilità di apprendere una nuova lingua e soprattutto di imparare parole nuove, visitare nuovi posti e provare il cibo tipico francese. Inoltre prima di partire, ero una persona molto introversa, ma stare in un ambiente così diverso mi ha spinta ad adattarmi e a mettermi alla prova, quindi mi ha parzialmente aiutato a superare la mia timidezza. Ho imparato a gestire la solitudine e a riflettere di più sulle mie scelte. Ora mi sento più indipendente e più curiosa, sento di avere la capacità di affrontare anche le sfide più grandi, con maggiore consapevolezza e maturità.


L’EDIZIONE 2025 DEL “DANTEDÌ” DEDICATA ALLA MEMORIA DEL PROF. TITINO FLORIS

foto dell’Archivio Familiare gentilmente concessa dalla famiglia Floris-Radicchi

Martedì 25 marzo 2025 il Liceo Classico G. Asproni di Nuoro intende dedicare alla memoria del prof. Titino Floris, docente di Letteratura italiana presso il nostro Liceo, esimio e appassionato cultore di Dante, il DANTEDÌ, giornata nazionale finalizzata alla celebrazione del sommo Poeta, che si fa coincidere con l’inizio del suo viaggio ultraterreno.

La figura del prof. Floris sarà ricordata attraverso una serie di testimonianze rese da coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, seguite da una Lectio Magistralis sulla Divina Commedia, tenuta dal prof. Andrea Cannas, del dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari.

Si prevede infine una maratona poetica consistente in letture dantesche a cura di giovani e adulti che vogliano condividere liberamente i versi della Divina Commedia per loro più significativi. La maratona si svolgerà nei locali dell’ISRE e in forma itinerante nei suggestivi spazi del vicino parco di S. Onofrio e avrà una prosecuzione in uno spazio virtuale a cui si potrà accedere tramite i canali social del Liceo Asproni.

Il titolo della manifestazione è tratto dai versi del Sommo Poeta che sono rivolti a Virgilio, sua guida nel viaggio oltremondano, Ci piace pensare alla figura del prof. Floris come una guida preziosa, un insegnante che ha saputo lasciare il segno nella formazione culturale e umana di tante generazioni di studenti.

Si invitano, pertanto, coloro che vogliano partecipare all’evento e offrire il loro contributo alla maratona o in presenza o virtualmente a rivolgersi alle referenti prof.ssa Venturella Frogheri e prof.ssa Paola Serra presso il nostro Liceo o a compilare l’apposito form disponibile al link

https://forms.gle/V5GiWSBhqcGJu6pE8

4⁰ CAMPIONATO D’ISTITUTO DI SCACCHI

A partire da giovedì 13 marzo, si svolgerà il 4º Campionato d’Istituto di Scacchi, valido come fase di qualificazione per i Campionati Studenteschi. Il torneo si svolgerà presso l’oratorio della chiesa parrocchiale di San Paolo nei giorni:

  • Giovedì 13 marzo 2025 (8:30 – 13:15) – studenti del biennio
  • Venerdì 14 marzo 2025 (8:30 – 13:15) – primo gruppo del triennio
  • Sabato 15 marzo 2025 (8:30 – 13:15) – secondo gruppo del triennio e finale

Dettagli organizzativi:

  • Le partite inizieranno alle 9:00 dopo l’appello e l’abbinamento dei giocatori.
  • Un esperto della Federazione Scacchi supervisionerà il torneo.
  • Gli studenti dovranno avere l’app Chess Clock per la gestione del tempo di riflessione (20 minuti).
  • Si consiglia di portare cibo e acqua.
  • I vincitori delle giornate precedenti parteciperanno alla finale del 15 marzo.
  • Alcuni studenti svolgeranno compiti di arbitraggio e assistenza.

Il torneo, organizzato dal Centro Sportivo del Liceo Asproni, è coordinato dalla prof.ssa Maria Antonietta Mulargiu, con la supervisione del Dirigente scolastico, prof. Antonio Fadda.

IL VENTO DELLA MEMORIA SEMINA GIUSTIZIA, XXX GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

Il 21 marzo 2025, Trapani ospiterà la XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un evento promosso da Libera e Avviso Pubblico. Questa giornata, che coincide con il primo giorno di primavera, vuole ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnovare l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e corruzione.

Dal 1996, la Giornata della Memoria e dell’Impegno ha coinvolto una rete sempre più ampia di associazioni, scuole e enti locali, trasformandosi in un appuntamento che coinvolge i nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. Ogni anno, una nuova città diventa il palcoscenico di questo evento, dove i nomi delle vittime vengono letti come un rosario civile, mantenendo viva la loro memoria e il loro messaggio di giustizia.

Il programma di quest’edizione prevede due momenti significativi che si svolgeranno il 20 e il 21 marzo. Giovedì 20, ci sarà una veglia di raccoglimento accanto ai familiari delle vittime, un momento di profonda riflessione e vicinanza. Venerdì 21, il corteo nazionale attraverserà le strade di Trapani, accompagnato da seminari tematici nel pomeriggio, che offriranno spunti di riflessione sulle sfide attuali nella lotta alla mafia.

La Sicilia, e in particolare Trapani, rappresentano un territorio carico di storia e cultura, ma anche di sfide significative. Questi luoghi, spesso segnati dalla presenza di forze criminali, sono al contempo fucine di speranza e resistenza. La Giornata del 21 marzo si inserisce in un percorso che, a partire da novembre 2024, continuerà a mobilitare le coscienze e a promuovere l’impegno sociale.

Camminando al fianco dei familiari delle vittime innocenti, ci impegniamo a sostenere le loro istanze di giustizia e verità. Non possiamo dimenticare le stragi, il terrorismo e il sacrificio di chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. È nostro dovere chiedere che venga fatta piena luce su queste tragedie, affinché la verità possa finalmente emergere.

La Giornata è ufficialmente riconosciuta dallo Stato, grazie alla legge n. 20 dell’8 marzo 2017, e rappresenta un momento cruciale per riflettere sulle problematiche che affliggono la provincia di Trapani e l’intera Sicilia, territori spesso considerati feudi della mafia e della corruzione sistemica. Insieme a migliaia di cittadini e centinaia di realtà sociali, continueremo a lavorare per un futuro in cui la cultura del diritto prevalga su quella del privilegio e della sopraffazione.

In questo cammino, daremo voce a chi si batte ogni giorno per costruire spazi di legalità e giustizia, rispondendo ai principi della nostra Carta Costituzionale. La XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno sarà un momento di grande significato, un abbraccio collettivo ai familiari delle vittime e una ferma promessa di non arrendersi nella lotta per un’Italia migliore, più giusta e libera dalla mafia. 

fonte: LIBERA www.libera.it

8 MARZO, FESTA DELLA DONNA

L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, conosciuta anche come Festa della Donna.Pur se la narrazione attuale riferisce che si tratta di un’occasione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche che lunghi decenni di lotte hanno consentito di raggiungere, per tenere alta l’attenzione su quanto, in tema di diritti, non è ancora stato pienamente conseguito e per rammentare le esclusioni, le discriminazioni e, purtroppo, le violenze che le donne ancora subiscono, sembra anche necessario esaltare, in questa giornata il genio femminile, la sua nobiltà, unicità e complementarietà con il “mondo maschile”.

Anche quest’anno la festa della donna, come negli anni passati, non sembra ricevere dalla stampa e dagli organi di informazione quella attenzione che sarebbe dovuta e, quando si rammenta la ricorrenza, sembra l’occasione per recriminazioni, proteste, rimproveri come se il percorso e le conquiste conseguite siano insignificanti, prive di valore evitando, spesso volutamente, di richiamare l’attenzione sulla bellezza e il fascino delle caratteristiche naturali della donna come se queste fossero dovute solo a manifestazioni culturali o stereotipi.

È bene, pertanto, richiamare con la necessaria convinzione l’attenzione sulle ragioni di questa giornata, nata come “Festa”, sulla sua importanza e sul valore che dovrebbe conservare anche e soprattutto nei periodi di trasformazione tumultuosa delle società, di crisi dalle molteplici evidenze, quando sono i soggetti più deboli e fragili, socialmente ed economicamente, a patire le maggiori sofferenze.Ricordiamo, quindi, insieme ai successi conseguiti dalle donne per il loro valore come persone, che questi non sono ancora pienamente conseguiti per considerare raggiunta la parità con gli uomini; ricordiamo il diritto al lavoro, dignitoso e adeguatamente retribuito, l’accesso ai ruoli direttivi o di alto profilo, il rispetto la persona nella sua piena e inviolabile integrità, la tutela – reale e non solo auspicata – della maternità come momento da vivere nella più grande serenità e protezione; testimoniamo il rifiuto di assimilare l’identità maschile con quella femminile e altre pratiche immorali e disumane che si vogliono considerare conquiste; questi sono tra gli ambiti che richiedono particolare attenzione perché troppo spesso segnati da esclusioni insopportabili nei confronti delle donne che nascono, sempre, dalla mancanza di rispetto verso la persona e la sua insopprimibile umanità.

Allo stesso modo dobbiamo rammentare la continua, intollerabile violenza, incomprensibile nella sua ferocia, come anche la cronaca riferisce, di cui le donne sono vittime da parte di uomini che hanno tradito la loro umanità, violenza alla quale dobbiamo continuare ad opporci, in ogni modo, con forza e determinazione.

Abbiamo il dovere di mostrare con quotidiane ed edificanti testimonianze, segnate da un reale e reciproco rispetto, da una vicendevole attenzione alle altrui necessità, con crescente consapevolezza, che la vera parità tra gli uomini e le donne si realizza nei fatti, anche con gesti semplici, che danno un riconoscimento reale ai diritti delle donne.

Infine, auguro ogni bene a tutte le donne del nostro liceo, alle docenti, alle studentesse, alle madri e alle sorelle dei nostri allievi e allieve, alla Direttrice amministrativa, alle assistenti amministrative ed alle collaboratrici scolastiche.

Il Dirigente scolastico

Prof. Antonio Francesco Fadda

8 MARZO AD ALTA VOCE   

Coordinamento didattico Venturella Frogheri

 “Pur vedendo il medesimo mondo, lo vediamo con occhi diversi”

(Virginia Woolf, “Le tre ghinee”)

L’8 marzo è la data della Giornata Internazionale della donna. L’origine di questa ricorrenza risale al 1908, quando, pochi giorni prima dell’8 Marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton di New York decisero di scioperare per protestare contro le difficilissime, dure condizioni a cui erano costrette sul loro posto di lavoro. Lo scioperò durò alcuni giorni, finché l’8 di Marzo il proprietario della fabbrica decise di chiudere le porte dello stabilimento al fine di impedire alle operaie di uscire, di fatto imprigionandole. Alla fabbrica fu appiccato il fuoco e le 129 operaie morirono tutte. In ricordo di questo drammatico episodio, questa data venne scelta per rappresentare la lotta internazionale in favore delle donne. Negli anni successivi alla tragedia, ci furono diverse celebrazioni, circoscritte però agli Stati Uniti. Poi le iniziative iniziarono a diffondersi e moltiplicarsi, e le donne maturarono una sempre maggiore consapevolezza della loro condizione  dal punto di vista sociale e lavorativo. L’8 marzo non è soltanto una ricorrenza, ma un’occasione  di riflessione critica e di approfondimento culturale sul cammino dell’emancipazione femminile, sulle conquiste ottenute e sulle sfide ancora aperte. I brani che seguono costituiscono un piccolo repertorio di testi che possono sollecitare riflessioni. Attraverso le voci degli alunni della classe III C rivivono, espresse attraverso l’incanto dei versi poetici, le osservazioni, le emozioni, le suggestioni dell’universo femminile, che offre un altro sguardo sulla realtà e sulle cose.

Voci di Margherita Baragliu, Claudia Beccu, Rosalia Bruno, Teresa Cerullo, Eleonora Cottu, Giada Deiana, Francesco Paffi, Davide Carta, Mariantonia Podda, Greta Vitzizzai.   



A tutte le donne   Alda Merini

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.


Tanto gentile e tanto onesta pare   Dante Alighieri

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta,

ch’ogne lingua deven tremando muta,

e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,

benignamente d’umiltà vestuta;

e par che sia una cosa venuta

da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,

che dà per li occhi una dolcezza al core,

che ‘ntender no la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova

un spirito soave pien d’amore,

che va dicendo a l’anima: sospira.


Io voglio del ver la mia donna laudare   Guido Guinizelli

Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede;

e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’om pò mal pensar fin che la vede.


Donna   Madre Teresa di Calcutta

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.

Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…..
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!


Ti meriti un amore di Frida Kahlo

Ti meriti un amore che ti voglia spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare con te,
che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi
e non si stanchi mai di leggere le tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,
che ti appoggi quando fai il ridicolo,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie,
che ti porti l’illusione,
il caffè
e la poesia.


Tu non sei i tuoi anni   Ernest Hemingway

Tu non sei i tuoi anni
né la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette delle tue guance.

Sei tutti i libri che hai letto
e tutte le parole che dici,
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte
quando sapevi di esser tutta sola.

Sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.

Sei fatta da così tanta bellezza,
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso
di esser tutto quello che non sei.


Sei bella di Angelo De Pascalis

Sei bella.
E non per quel filo di trucco.
Sei bella per quanta vita ti è passata addosso,
per i sogni che hai dentro
e che non conosco.

Bella per tutte le volte che toccava a te,
ma avanti il prossimo.
Per le parole spese invano
e per quelle cercate lontano.
Per ogni lacrima scesa
e per quelle nascoste di notte
al chiaro di luna complice.

Per il sorriso che provi,
le attenzioni che non trovi,
per le emozioni che senti
e la speranza che inventi.

Sei bella semplicemente,
come un fiore raccolto in fretta,
come un dono inaspettato,
come uno sguardo rubato
o un abbraccio sentito.

Sei bella
e non importa che il mondo sappia,
sei bella davvero,
ma solo per chi ti sa guardare.


Il serpente che danza di Charles Baudelaire

O quant’amo vedere, cara indolente,
delle tue membra belle,
come tremula stella rilucente,
luccicare la pelle!

Sulla capigliatura tua profonda
dall’acri essenze asprine,
odorosa marea vagabonda
di onde turchine,
come un bastimento che si desta
al vento antelucano
l’anima mia al salpare s’appresta
per un cielo lontano.

I tuoi occhi in cui nulla si rivela
di dolce né d’amaro
son due freddi gioielli, una miscela
d’oro e di duro acciaro.

Quando cammini cadenzatamente
bella nell’espansione,
si direbbe, al vederti, che un serpente
danzi in cima a un bastone.


Se posso perdonare  Patrizia Cavalli

Se posso perdonare, allora devo
riuscire a perdonare anche me stessa
e smetterla di starmi a giudicare
per come sono o come dovrei essere.

Qui non si tratta di consapevolezza
ma è la superbia che mi tiene stretta
in una stolta morsa che mi danna.

Eccomi infatti qui dannata a chiedermi
che cosa fare per essere perfetta.
Tenersi all’apparenza, forse descrivere
soltanto cose in mutua tenerezza.


Lavoro di donna  Maya Angelou

Ho dei bambini cui badare
vestiti da rattoppare
pavimenti da lavare
cibo da comprare
poi, il pollo da friggere
il bambino da asciugare
un reggimento da sfamare
il giardino da curare
ho camicie da stirare
i bimbetti da vestire
la canna da tagliare
e questa baracca da ripulire
dare un’occhiata agli ammalati
e raccogliere cotone.

Risplendi su di me, sole
bagnami, pioggia
posatevi dolcemente, gocce di rugiada
e rinfrescate ancora questa fronte.

Tempesta, spazzami via di qui
con una raffica di vento
lasciami fluttuare nel cielo
affinché possa riposare.

Cadete morbidi, fiocchi di neve
copritemi di bianco
freddi baci ghiacciati
lasciatemi riposare questa notte.

Sole, pioggia, curva del cielo
montagne, oceani, foglie e pietre
bagliori di stelle, barlume di luna:
siete tutto quello che io posso dire mio.


Voce di Donna  Antonia Pozzi

Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.

Curva sul focolare aduno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo,
ma se ti penso all’addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.

Quando balena il cielo di settembre
e pare un’arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore.
Che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.

Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire sotto convogli di zingare stelle.


Ballata delle donne  Edoardo Sanguineti

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.


Finding Freedom (Troverò la libertà), Wadia Samadi

Mi sveglio ogni mattina progettando la mia fuga
Ma che ne sarà dei miei figli?
Chi mi crederà?
Chi mi darà una casa?
Passano gli anni e io sto ancora aspettando
Quando finirà tutto questo?

Il mio trucco non copre il mio viso livido
Il mio sorriso non nasconde il mio volto tirato.
Eppure, nessuno viene ad aiutarmi
Dicono: andrà meglio
Dicono: non parlarne
Dicono: questo era il mio destino
Dicono: una donna deve tollerare
I panni sporchi si lavano in famiglia, dicono.
Quando finirà tutto questo?

Ancora una volta, trascina il mio corpo sul pavimento.
Mi soffoca e io lo imploro di non uccidermi.
Ancora una volta, pretende il mio silenzio
Ancora una volta mi dice che non merito di vivere.

Ne ho avuto abbastanza
Non voglio tacere
Vivrò
Troverò la libertà

Tutto questo finirà oggi


In ricordi di Reyhnaeh Jabbari  Maria Letizia Del Zompo

Hai preferito andartene spiegando le tue ali bianche
anziché sporcare la tua dignità,
svilire la tua bellezza,
rinnegare la tua libertà,
quella che nasce dal coraggio del Vero.

Pugnalasti per difenderti
e ti hanno impiccata
perché certe leggi sono fatte da uomini
che non sopportano donne consapevoli e fiere.

Eri colpevole di essere donna,
giovane, moderna, gentile, forte e bella.
Al processo non hai pianto,
non ti sei disperata,
non hai chiesto perdono.

Avresti potuto salvarti
rinnegando ciò che ti era successo.
Hai preferito morire e donare i tuoi occhi,
il tuo cuore, la tua pelle
a che non diventino polvere,
ma continuino a celebrare vita.

Quante e quanti
avrebbero avuto il tuo coraggio,
il coraggio della vera bellezza
in un mondo che troppo spesso la ignora,
il coraggio della verità
in un mondo che in ogni istante la calpesta,
il coraggio della responsabilità.

Perché chi non si piega alla menzogna
restituisce al mondo intero dignità
e chi muore ingiustamente
per mano di un simile,
preservando il candore della sua anima,
dona luce al mondo intero.


Se domani non torno  Cristina Torres Cáceres

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).
Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia).

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma, per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.


Orlo, di Sylvia Plath

La donna è perfezione.
Il suo morto

Corpo ha il sorriso del compimento,
un’illusione di greca necessità

Scorre lungo i drappeggi della sua toga,
I suoi nudi

Piedi sembran dire:
Abbiamo tanto camminato, è finita.

Si sono rannicchiati i morti infanti ciascuno
Come un bianco serpente a una delle due piccole

Tazze del latte, ora vuote.
Lei li ha ripiegati

Dentro il suo corpo come petali
Di una rosa richiusa quando il giardino

S’intorpidisce e sanguinano odori
Dalle dolci, profonde gole del fiore della notte.

Niente di cui rattristarsi ha la luna
Che guarda dal suo cappuccio d’osso.

A certe cose è ormai abituata.
Crepitano, si tendono le sue macchie nere.

ERASMUS+ IN PORTOGALLO, IL RACCONTO DI UNA SETTIMANA STRAORDINARIA

È stata una settimana straordinaria quella che, dal 17 al 22 febbraio, un gruppo di studenti del Liceo Classico e Linguistico “Giorgio Asproni” di Nuoro, accompagnati dalle prof.sse Marina Zoppeddu e Anna Giordano nonché, dal Dirigente Scolastico prof. Antonio F. Fadda,  ha vissuto nell’accogliente città di Almada, in Portogallo.

Grazie, infatti, alla mobilità breve del progetto Erasmus Plus, le nostre studentesse e i nostri studenti, ospitati dai loro host portoghesi della Escola Secundaria del Cacilhas-Tejo, hanno partecipato con grande entusiasmo alle attività didattico-laboratoriali organizzate dalle docenti della scuola partner: lezioni, tecnological workshop, visite guidate, elaborazione e presentazione dei report relativi ai momenti più significativi della loro esperienza; esperienza svoltasi, anche, oltre le mura scolastiche. Diverse e intense, infatti, sono state le giornate dedicate alla scoperta di ambienti urbani e naturalistici: il parco del Cristo Rei, con la suggestiva vista panoramica sul fiume Tago e sulla capitale portoghese, e il Centro di Arte Contemporanea della Casa da Cerca, con il suo prezioso giardino botanico, entrambi ad Almada; l’immenso Mosteiro dos Jerónimos, il Padrão dos Descobrimentos e la meravigliosa Torre di Belém, tutti a Lisbona; le incantevoli aree naturalistiche di Charneca da Caparica e di Mata do Medos; le località di Sintra e Cascais; il suggestivo Cabo da Roca, estremo occidentale del continente europeo, affacciato sul vasto orizzonte atlantico.

Numerosi sono stati i momenti dedicati alla conoscenza della cultura portoghese, dagli aspetti linguistici a quelli artistici e delle tradizioni popolari, così come non sono mancate le occasioni di svago e di convivialità; occasioni, quest’ultime, non meno importanti delle altre perché fondamentali ai fini dell’instaurazione di un legame profondo tra le persone che, sicuramente, continuerà al di là del tempo trascorso insieme.

Anna Giordano, Marina Zoppeddu





ERASMUS+: BRIDGES ACROSS EUROPE

E’ appena terminata la mobilità breve a Berlino, la cui scuola, la Friedensburg-Oberschule, è stata per il quarto anno consecutivo nostro paese partner sia nelle mobilità brevi che in quelle lunghe. Asya, Giorgia, Camilo, Andrea, Angela, Beatrice, Maria Rosalia e Maria Paola, accompagnati dalle prof.sse Lina Barone e Anna Maria Grazia Mazzella, sono partiti dal 16 al 23 febbraio alla volta di Berlino, splendida capitale europea, per conoscere studenti e professori della scuola europea partner, ed a loro volta ospiteranno i ragazzi tedeschi da fine marzo ad inizio aprile, completando il progetto di mobilità breve. Sin da subito i ragazzi nuoresi e berlinesi hanno simpatizzato e creato legami, partecipando con entusiasmo ai diversi laboratori organizzati dai colleghi tedeschi Peter e Cordula: Ambiente, tradizioni, usi e costumi. E così i nostri studenti nuoresi sono stati coinvolti nelle attività della scuola, frequentando lezioni di inglese, spagnolo e tedesco, hanno visitato insieme ai loro insegnanti il Tiergarten, il parco più grande della città, ammirato la cupola del Reichstag, e ancora una mostra fotografica sui cambiamenti climatici presso il museo CO, prestato omaggio alla Chiesa della Memoria, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e simbolo della crudeltà e l’orrore delle guerre, e ancora ammirata la mostra di Street art presso il museo Urban Nation, conosciuto ed apprezzato l’arte del fotografo Helmut Newton. Non sono mancate attività e momenti di svago, quali il pomeriggio trascorso al Bowling, durante il quale studenti ed insegnanti si sono cimentati in competizioni divertenti, che hanno favorito la socializzazione tra i nostri ragazzi ed i ragazzi berlinesi, oppure la passeggiata lungo la Kantstrasse, la cosiddetta via dei negozi, con le sue vetrine scintillanti e colorate, i suoi Shopping centers, le sue caffetterie, i suoi ristorantini tedeschi, orientali, greci e spagnoli, riflesso di una città che è divenuta il Melting Pot di culture, tradizioni, usi e costumi di tutto il mondo. Ed infine hanno abbattuto muri, i nostri ragazzi, quei muri non solo fisici ma soprattutto dell’anima, costruendo al loro posto ponti, i ponti della solidarietà, dell’amicizia e del rispetto dei popoli, della pace che si auspica possa essere costruita in Europa e nel mondo e che possa rendere i suoi abitanti fratelli. E tutto questo grazie ad Erasmus+.

Lina Barone e Nannina Mazzella



ERASMUS+, CHIARA MAMELI (2F) ALLA SCOPERTA DEL PORTOGALLO

E’ partita per Almada, bellissima città del Portogallo, Chiara Mameli, studentessa della classe 2 F del corso linguistico della nostra scuola. Chiara è partita con una valigia piena di sogni e speranze, ma anche curiosità di scoprire un mondo nuovo, ampliando così i propri orizzonti e confrontandosi con tradizioni, usi e costumi diversi dai propri. Chiara sarà ospite di Patricia, studentessa della scuola Escola Secundaria Cacilhas Tejo, nostro paese partner per il secondo anno consecutivo, che a sua volta verrà ospitata dalla nostra studentessa da marzo ad aprile. Frequenterà le lezioni e parteciperà a tutte le attività ed i progetti della scuola ospitante, conoscerà nuovi amici e porterà nel cuore, al termine di questa importante esperienza, il ricordo indelebile dei giorni vissuti ad Almada e la consapevolezza di essere cittadina europea e del mondo, perché Erasmus arricchisce la mente, Erasmus ti cambia la vita.   

“OMBRE NEL VENTO”, NOTE DI VENTURELLA FROGHERI

Il mare buio, il silenzio eterno,

dove le ombre parlano, fredde, di mistero.

Ma la morte è diversa, non ha volto né nome,

è un colpo improvviso che spezza ogni sogno.

Patryk ed Ethan, giovani nel cuore, se ne sono andati, lasciando solo dolore.

Destini intrecciati, tra mito e realtà, uno cerca verità, l’altro trova l’eternità.

Nel silenzio della memoria, restano vivi, i sogni, le risate, i volti perduti.

E noi, come Odisseo, cerchiamo nel buio la forza di affrontare il nostro cammino.

Tra ombre e ricordi, il destino ci guida verso il mare infinito, oltre la via.

L’autore del componimento sopra riportato è Samuele Mastracco, giovanissimo allievo della classe I A del Liceo Classico “G: Asproni” di Nuoro. Un tragico evento che recentemente ha colpito la nostra città, la morte di Patryk ed Ethan, due ragazzi crudelmente strappati alla vita travolti dal crollo di un edificio abbandonato, ha suggerito a Samuele versi vibranti di una forte intensità di sentimenti, che coinvolgono profondamente il lettore sul piano psicagogico ed insieme sollecitano riflessioni universali sulla bellezza della vita, (i sogni, le risate) e sul mistero insondabile della morte che spezza ogni sogno, mentre noi cerchiamo nel buio/la forza di affrontare il nostro cammino. Sono le emozioni, con la loro potenza e intensità, a dettare i versi di Samuele, tanto incisivamente racchiusi entro una essenziale semplicità delle immagini, così delicate nella loro pregnanza e grazia e connotate da una particolarissima profondità emotiva. In questo senso la sua poesia acquista il valore di uno strumento privilegiato per esplorare i sentimenti e le riflessioni che sono scaturiti dal dolore, dalla tristezza, dallo sgomento dinnanzi all’insondabile mistero della morte. Nel suo Dialogo sulla poesia Friederich Schlegel afferma che “la ragione è una, e in tutti la medesima. Ma ogni uomo, proprio come ha una sua natura e un suo amore, porta in sé una poesia a lui peculiare, che deve e non può che restare sua, come certo che egli è quello che è che qualcosa di primigenio si cela in lui da sempre”. E’ pertanto palese che la poesia si pone come una esigenza profonda, ineludibile, di rispondere alla verità di se stessi, poesia da intendersi come “itinerarium mentis”, viaggio in un proprio personale mondo interiore, nello stesso tempo in grado di colpire al cuore chi legge, di rigenerarlo, di avviarlo verso un cambiamento ed una maturazione autentica in ordine ad una sempre maggiore consapevolezza di sé. D’alta parte la poesia vive nelle immagini ed è capace di determinare una ricchissima serie di stimoli non soltanto concettuali ma anche e soprattutto emotivi: una esperienza estetica ed insieme etica, quindi, che permette di sviluppare la conoscenza di sé e la comprensione dell’altro, attraverso il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti veicolati dal linguaggio poetico. Alcune espressioni del componimento meritano una particolare attenzione. La metafora della vita come cammino, come vero e proprio itinerario di scoperta e di apprendimento, di dubbi e di interrogativi, suggerisce significativamente a Samuele l’immagine di Odisseo, simbolo dell’uomo che imperturbabile e coraggioso affronta le difficoltà e non rinuncia alla ricerca. Il componimento può essere interpretato come un viaggio Tra ombre e ricordi che diventano specchio di emozioni universali degne di essere condivise. La morte di Patryk e di Ethan non potrà cancellare la memoria della loro vita, dei loro giochi, della loro spensieratezza, dei loro sogni: essi sono vivi nel cuore di coloro che li hanno conosciuti e amati e attraverso la poesia il loro ricordo vince l’oblio del tempo che tutto divora ed è l’amore che vince la morte. Le parole di Samuele risuonano con forza e con autenticità consegnando ai lettori un piccolo grande universo di emozioni ed è significativo il fatto che ancora nel nostro tempo così pervasivamente dominato dalla tecnologia e dalla realtà virtuale la poesia eserciti ancora il suo fascino inesauribile nell’animo di un giovanissimo offrendo una espressione dei sentimenti che la comunicazione razionale della ferialità non potrà mai dare e consentendo di preservare la nostra umanità.

Venturella Frogheri

IL DOVERE DELLA MEMORIA: IL 10 FEBBRAIO, IL GIORNO DEL RICORDO DELLA TRAGEDIA DELLE FOIBE

Il 10 febbraio è un giorno di grande dolore e riflessione per l’Italia, in particolare per la comunità istriana e fiumano-dalmata. È un giorno in cui si commemora la tragica sorte di migliaia di civili, in prevalenza di etnia italiana, che persero la vita nelle foibe, profondi burroni e grotte presenti nella regione istriana e nel territorio di Fiume, tra la fine della seconda guerra mondiale e la fine degli anni ’40.

La tragedia delle foibe fu il risultato di una serie di eventi che portarono all’esodo della popolazione autoctona istriana e fiumano-dalmata dalle regioni di origine verso l’Italia. Durante la seconda guerra mondiale, la popolazione istriana e fiumano-dalmata aveva espresso la sua fedeltà all’Italia, in contrasto con le aspettative del nuovo stato jugoslavo, guidato da Tito.

Dopo la fine della guerra, le forze partigiani jugoslave, in prevalenza di etnia serbia, iniziarono a perseguire una politica di “pulizia etnica” contro la popolazione autoctona istriana e fiumano-dalmata. I civili, uomini, donne e bambini, vennero arrestati, deportati e condotti nei burroni e nelle grotte della regione, dove vennero uccisi e seppelliti.

Secondo le stime, tra il 1945 e il 1950, oltre 4.000 persone furono uccise nelle foibe, tra cui bambini, anziani e donne incinte. Molti altre persone vennero deportate in campi di concentramento in Jugoslavia, dove soffrirono violenze e privazioni.

L’esodo delle popolazioni italiane dalle regioni di origine fu un fenomeno di grande portata, con milioni di persone che lasciarono le loro case e le loro terre per rifugiarsi in Italia. La tragedia delle foibe è stata una delle cause principali di questo esodo, che ha lasciato una ferita aperta nella storia e nella collettività italiana.

Il 10 febbraio è stato scelto come giorno del ricordo per la tragedia delle foibe per ricordare la memoria delle vittime e per onorare la loro storia e la loro cultura. È un giorno di riflessione e di commemorazione, in cui si celebra la dignità e la libertà dell’intera comunità istriana e fiumano-dalmata.

La celebrazione del 10 febbraio è anche un’opportunità per riflettere sulla storia e sulle radici della nostra comunità, per ricordare i valori della tolleranza e dell’integrazione, e per promuovere la pace e la comprensione tra le popolazioni della regione.

Infine, il 10 febbraio è un giorno per ricordare il dovere della memoria, che significa mantenere viva la memoria delle vittime e delle loro storie, e lavorare per prevenire che simili tragedie possano ripetersi in futuro. È un dovere che incombe a tutta la collettività italiana, in particolare alle istituzioni e ai dirigenti politici, per garantire che la storia e la memoria delle popolazioni italiane vengano rispettate e tutelate.

27 GENNAIO, L’INCONTRO DEGLI STUDENTI DELL’ASPRONI CON EDITH BRUCK

In occasione della giornata della Memoria giovedì 23 gennaio tutte la classi del liceo Asproni hanno partecipato alla conferenza online organizzata dall’ Università Giustino Fortunato con la presenza di Edith Bruck deportata ungherese della Shoah. Una preziosa occasione di riflessione arrivata da una sopravvissuta agli orrori nazi-fascisti. All’ evento hanno partecipato migliaia di studenti collegati da tutta l’Italia che hanno inviato domande a Edith Bruck suscitando interesse e curiosità sulla sua esperienza di vita.

L’ASPRONI PROTAGONISTA A ORANI NELLA FASE PROVINCIALE DI CORSA CAMPESTRE

Ottima prestazione dei ragazzi dell’Asproni alla fase provinciale di corsa campestre che si è svolta ad Orani martedì 9 gennaio.
Gli Asproniani hanno dimostrato grinta e capacità tattica riuscendo ad accedere alla fase regionale con entrambe le squadre, Allievi e Allieve, e raggiungendo risultati soddisfacenti sia a livello individuale che di squadra.


Il quintetto delle Allieve con Giulia Dessolis (1F), Gaia Farris (3G), Chiara Podda (1E), Sara Seddone e Ludovica Satta (2F) si sono classificate seconde a pochi punti dal liceo di Jerzu.

La squadra maschile con Nicolas Capozzi (2E), Luciano Fancello (3E), Gabriele Loi (2B) e Simone Zichi (3B) ha invece raggiunto la prima posizione, lasciandosi alle spalle il Volta di Nuoro e il Costa Azara di Sorgono.
A livello individuale encomiabile il risultato di Sara Carbone campionessa provinciale per la categoria Junior e di Simone Satta ormai da anni punto di riferimento per le gare di mezzofondo.
Sempre a livello individuale, ha fatto gli onori di casa l’oranese Simone Zichi con un buon terzo posto e Sara Seddone che ha conquistato la medaglia di bronzo nella sua categoria.
Prossimo appuntamento la fase regionale ad Oristano, nella quale i nostri ragazzi daranno il massimo per rappresentare al meglio il nostro Liceo. 

3, 2, 1, C’EST PARTI AVEC ERASMUS PLUS!

Come dicono in Francia, “le jour J” è arrivato anche per Sofia e Leonardo, alunni dei corsi linguistico e classico del Liceo Asproni. Oggi infatti, inizia la loro mobilità Erasmus Plus di 2 mesi, presso i nostri colleghi e amici di Pessac, vicino a Bordeaux. Ai nostri ragazzi auguriamo di vivere appieno e con entusiasmo la grande opportunità offerta dal progetto.

“Sofia et Leonardo, que l’aventure Erasmus commence! “

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