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1945-2025: 80 ANNI DALLA TRAGEDIA DELLA SHOAH

Oggi 27 gennaio, Giornata della Memoria, ricorrono gli 80 anni dalla scoperta dei campi di concentramento nazisti, un anniversario che ci invita a riflettere profondamente su uno dei capitoli più oscuri della storia umana. L’apertura dei cancelli di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen e altri campi da parte degli Alleati nel 1945 rivelò al mondo la portata dell’orrore del genocidio nazista.

Questi luoghi, progettati per l’annientamento sistematico di milioni di persone, furono il teatro di atrocità indescrivibili. Gli ebrei furono le principali vittime dell’Olocausto, ma anche Rom, disabili, oppositori politici, omosessuali e altre minoranze subirono persecuzioni e stermini. La scoperta dei campi mise a nudo l’estrema brutalità del regime nazista e segnò un punto di svolta nella comprensione delle capacità distruttive dell’odio e dell’intolleranza.

Ottant’anni dopo, il ricordo di quei crimini è più importante che mai. La memoria è una responsabilità collettiva: serve non solo a onorare le vittime, ma anche a prevenire che simili tragedie possano ripetersi. In un’epoca in cui il negazionismo e l’antisemitismo trovano ancora spazio, è cruciale educare le nuove generazioni sugli orrori del passato.

Il 2025 può essere l’occasione per rinnovare l’impegno verso i valori di dignità umana, uguaglianza e rispetto. Attraverso eventi commemorativi, mostre, conferenze e testimonianze dirette di sopravvissuti, possiamo continuare a tramandare la storia e a riflettere sul nostro ruolo nella costruzione di una società più giusta e inclusiva.

Ricordare i campi di concentramento significa anche interrogarsi sulle dinamiche che portarono a tali atrocità: il pericolo della disumanizzazione dell’altro, il ruolo della propaganda e la responsabilità di chi scelse di non agire. Ogni anniversario è un monito e un appello alla vigilanza.

Ottant’anni dopo, le immagini dei campi di concentramento continuano a scuotere le coscienze e a ricordarci che l’umanità deve sempre lottare contro l’odio e la violenza. La memoria non è solo un dovere verso il passato, ma una guida fondamentale per il futuro.

27 GENNAIO, IL GRIDO DEI DIMENTICATI a cura della Classe 3^E

Anche quest’anno ci ritroviamo, in questa giornata di memoria e silenzio,a ricordare chi non c’è più, chi è stato strappato da mani umane, eliminato da uomini come lui.

Ricordiamo chi è morto di stanchezza, schiacciato dal peso dello sfruttamento, e chi, sopraffatto dal dolore, ha scelto di andarsene, consumato da una sofferenza troppo grande per il cuore.

27 GENNAIO, “NEL FORNO BRUCIAVAN…” di SALVATORE DELUIGI (4^B)

Nel forno bruciavan malamente
I corpi di coloro ch’erano rei
Principalmente di essere ebrei
O di esser diversi sessualmente

Tanti brutti ricordi indelebili nel cuore
Lasciati dal campo di concentramento
Sembran congelati dal gelido vento
Narrati ancora per evitare quell’errore

Raccontan senza sosta i sopravvissuti
Della crudeltà e cattiveria del soldato
Che indifferente e per ordine di stato
Non prova pietà per quei detenuti

È bene tutto questo non dimenticare
Affinché non si ripeta il fatale errore
E venga sempre condannato l’orrore
Che deve portare tutti a ragionare

SALVATORE DELUIGI, Classe 4^B

27 GENNAIO, “PURIFICAZIONE MACCHIATA” di VALERIA CONTU (5^A)

Non ho più visto mia madre
Con le mani arrossate
I sogni ammassati di bene
Ho lasciato mia madre

Siederà ora stanca dei giorni
Con milioni digiuni del tempo
Tra vacui fantasmi
e sangue lavato

Come fosse catarsi
delle colpe d’un mondo
il sadismo
e il secondo peccato dell’uomo

Nei pianti percossi
si è spento il genere umano
Nel fiore fasullo
che siamo incolpevoli

La poesia è dedicata alla profonda sofferenza che milioni di persone hanno dovuto patire a causa della cattiveria umana. Ecco qualche precisazione ad alcuni rimandi ed espressioni usate.

L’esordio è un riferimento alla testimonianza di Edith Bruck, che racconta come un soldato l’abbia separata dalla madre, dicendole di andare a destra e quindi ai lavori forzati, mentre la madre sarebbe andata a sinistra e quindi nella camera a gas. La seconda strofa si sofferma sulla morte della madre. L’espressione “Digiuni del tempo” si riferisce a coloro che sono stati uccisi presto, in particolare i bambini, mentre “Sangue lavato” ha due significati: possiamo pensare alla speranza che la morte ponga fine a tutte le sofferenze – e quindi il “sangue lavato” sono le atrocità terminate –oppure anche all’intenzione nazista di eliminare una “razza” e purificare quella tedesca; “Catarsi delle colpe d’un mondo” riguarda il “sacrificio” degli ebrei per le colpe e i mali dei tedeschi. Infatti, Hitler ha attribuito agli ebrei diverse colpe, tra cui la sconfitta tedesca durante la prima guerra mondiale. Il “lavarsi dalle proprie colpe con il sangue altrui” è un rimando alla parola olocausto, la più retta forma di sacrificio del giudaismo, che viene usata anche per descrivere il genocidio degli ebrei. Con l’espressione “secondo peccato dell’uomo” ci si riferisce alla tendenza umana a scaricare sugli altri le proprie colpe: dopo aver disobbedito a Dio, Adamo si rende conto di essere nudo e si nasconde: <<(Dio) riprese: “Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”. Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”.>> (Genesi 3:11-12 CEI 2008).

VALERIA CONTU, Classe 5^A

Ogni tentativo di giustificare quello che non è altro che desiderio di sangue e di prevaricazione è un insulto alla vita; così come l’indifferenza che l’uomo dimostra di fronte a certi crimini o l’assenza di una condanna pubblica di ciò che è evidentemente sbagliato è ugualmente una colpa. Da cui, “Ventotto apolitici più 3 fascisti eguale 31 fascisti” (Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa).

OGGI ALL’ASPRONI LE OLIMPIADI DI FILOSOFIA

Si sono svolte oggi le selezioni d’Istituto per le Olimpiadi di Filosofia, il tradizionale appuntamento organizzato da Philolimpia, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione.

Queste le 4 tracce che i 41 allievi partecipanti hanno ricevuto dalla Commissione costituita dai docenti del Dipartimento di Filosofia:

Ambito Teoretico

“La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, una macchina statistica e golosa di centinaia di terabyte di dati per ottenere la risposta più plausibile a una conversazione o la più probabile a una domanda scientifica”. Al contrario… “la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente ed elegante che opera con una quantità limitata di informazioni. Non cerca di danneggiare le correlazioni dai dati, ma cerca di creare spiegazioni. […]. Smettiamola di chiamarla allora “Intelligenza Artificiale” e chiamiamola per quello che è e fa un “software di plagio” perché “Non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti, modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi sul copyright.Questo è il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani. “

Noam Chomsky, New York Times


Ambito Etico

A partire da più di un secolo e mezzo, il mondo è segnato dal ruolo preminente del consumo nell’economia, nella società, nella psicologia individuale. I bassi prezzi unitari delle merci, la possibilità di restituirle a determinate condizioni, il pagamento rateale provocano a ondate successive la «proliferazione del superfluo» e la «democratizzazione del lusso». Nel nostro stile di vita vi è, tuttavia, qualcosa di più rispetto a quella rimozione dei freni al consumo che – a partire dagli anni Venti del secolo scorso – si è rapidamente diffusa, dapprima negli Stati Uniti e, in seguito, in altri Paesi e continenti. Si tratta della bulimia acquisitiva, dell’esagerata inclinazione a soddisfare esigenze e bisogni sostanzialmente superflui. La relativa abbondanza di merci ha indotto gli individui a sfondare le plurimillenarie barriere imposte dalla scarsità, provocando, secondo alcuni critici, una preoccupante regressione della civiltà a stadi primitivi: «Gli oggetti non costituiscono né una flora né una fauna. Tuttavia danno l’impressione di una vegetazione proliferante e di una giungla, dove il nuovo uomo selvaggio dei tempi moderni fatica a ritrovare i riflessi della civiltà» […].

Remo Bodei, La vita delle cose


Ambito Politico

Che i re filosofeggino o che i filosofi diventino re, questo non dobbiamo aspettarcelo ma neppure desiderarlo; infatti il possesso del potere corrompe inevitabilmente la libertà di giudizio della ragione. Che però i re e i popoli sovrani, cioè popoli che governano da soli secondo le leggi dell’eguaglianza, non facciano sparire o tacere i filosofi e invece li lascino parlare pubblicamente, questo è a tutt’e due indispensabile per illuminare le loro cose e, dato che questa classe per sua natura è incapace di cospirazioni e di raccogliersi in società segrete, è al di sopra di ogni accusa di propaganda.

Kant, Per la pace perpetua


Ambito Estetico

Diceva Johann Wolfgang Goethe: “Un arcobaleno che dura un quarto d’ora non lo si guarda più.” Si fa l’abitudine anche alla bellezza: fino al punto da non sentirne più l’attrazione, da non avvertirne più la seduzione. Accade quando la meraviglia, lo stupore, si smorzano fino a spegnersi completamente. Accade quando non si sa o non si vuole rinnovare il pensiero di fronte alla bellezza. Quando non la si reinterpreta e non la si pone al confronto con il proprio tempo e con la propria condizione interiore. La contemporaneità si è abituata alla bellezza dell’arcobaleno. Non prova più nessuno stupore quando appare nel cielo. Se vuole ritrovare lo stupore deve cominciare ad indagare la sostanza dei suoi colori, l’incredibile perfezione del suo disegno”

Antonio Errico, “La bellezza non può durare senza la conoscenza”


27 GENNAIO, PER NON DIMENTICARE

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 decreta il Giorno della Memoria al fine di commemorare tutte le vittime dell’Olocausto. La data del 27 gennaio è legata al fatto che in quel giorno nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. La Liberazione dei sopravvissuti di Auschwitz e le loro testimonianze rendono noto per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. La tragedia immane dell’Olocausto ha toccato il cuore di moltissimi autori e poeti. Di seguito alcuni testi poetici tra i più significativi, affidati alle voci degli alunni della classe III C: Margherita Baragliu, Claudia Beccu, Rosalia Bruno, Davide Carta, Teresa Cerullo, Eleonora Cottu, Sofia Cucca, Giada Deiana, Francesco Paffi, Mariantonia Podda, Greta Vitzizzai prestano le loro voci per condividere le espressioni poetiche, le emozioni, i sentimenti scaturiti da pagine tanto dolorose e buie della Storia. La poesia è testimonianza luminosa, memoria e ricordo che vince l’oblio.

Coordinamento didattico: Venturella Frogheri

Aprile di Anna Frank

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

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Auschwitz di Peter Paul Wiplinger

Considerare ogni parola
sugli oggetti
sugli occhiali
sulle scarpe
sui capelli tagliati
sulle brune valigie
con i nomi
immagini di dolore
documenti d’orrore
le scatole ammassate
di Zyklon B
le bambole rotte
nella vetrina
le lunghe file
nella latrina
i ferrigni attrezzi
nel crematorio
considerare ogni parola
su la realtà
ad Auschwitz
sbocciano rose rosse
e il cielo
è blu.

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C’è un paio di scarpette Rosse di Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.

C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.

Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.

C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.

Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.

C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…

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Il Piccolo Giardino di Frantisek Bass

Il piccolo il giardino
profumato di rose,
è stretto il sentiero
dove corre il bambino:
un bambino grazioso
come il bocciolo che si apre:
quando il bocciolo si aprirà
il bambino non ci sarà.

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L’appello del mattino di Krystyna Zywulska,

Il sole sorge sul campo di Auschwitz,
splendente di un bagliore roseo
stiamo tutti in fila, giovani e vecchi,
mentre nel cielo scompaiono le stelle.
Ogni mattino stiamo qui per l’appello
Ogni giorno, con la pioggia o con il sole
sui nostri volti sono dipinti
dolore, disperazione, tormento.
Forse proprio ora, in queste ore grigie,
a casa mia piange un bambino
forse mia madre sta pensando a me…
La potrò mai rivedere?
In questo momento è bello sognare ad occhi aperti,
forse proprio ora il mio innamorato mi pensa
Ma, Dio non voglia, se
andassero a prendere anche lui?
Come su uno schermo argentato
l’azione continua splendida
poco lontano arriva qualcuno
in una limousine nuova e brillante.
Scendono con lentezza e con grazia,
le “Aufseherinnen” (1) indossano abiti blu.
Ci trasformiamo immediatamente in pilastri di sale,
numeri, nullità inanimate.

Ci contano con arroganza sprezzante
loro, la razza più nobile
sono i tedeschi, la nuova avanguardia
che conta la marmaglia a strisce, senza volto.
All’improvviso, come per una scossa elettrica, rabbrividiamo
al pensiero che simile a un razzo ci balena in testa
costei deve essere anche una moglie o una madre
una donna… E anche io sono una donna…
La pellicola sensazionale si svolge lentamente
“Achtung!” Sistemare la fila!
Questo è un momento davvero speciale,
si avvicina il “Lagerkommandant”.
È possibile che il mondo sia tanto pericoloso?
Un fischio e, in un attimo, il silenzio
fra di noi pronunciamo una preghiera quieta
ma c’è qualcuno che ci può sentire?
Il sole è di nuovo alto nel cielo, brillanti e rosei sono
i suoi raggi. O Dio caro, ti chiediamo
arriveranno giorni migliori?

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La farfalla di Pavel Friedman

L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!

L’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

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Mattino di Selma Meerbaum-Eisinger

Il vento canta la sua ninna nanna
con un fruscìo di sogno,
teneramente adula le foglie.
Mi lascio sedurre e spio quel canto
e mi sento come i prati.

Scrosci nell’aria
rinfrescano il mio viso
cocente, racchiuso nell’attesa.
Nuvole in viaggio riversano la bianca
luce che hanno rubato al sole.

La vecchia acacia
spande il suo silenzio
nel tremulo intrico di foglie.
Gli aromi della terra si alzano, salgono
e scendono poi su di me.

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Museo di Auschwitz di Michael Etkind

Capelli morti
che un tempo abbellirono
il capo di giovani donne
ed ora giacciono
dietro vetro trasparente.

Scarpe vecchie
che calzarono i loro piedi
e li condussero qui.
E vecchi occhiali,
denti finti,
alcune stampelle, e
qualche protesi.

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Se questo è un uomo di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa, andando per via,
coricandovi, alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

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Da domani Poesia di un ragazzo trovata in un Ghetto nel 1941

Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.

Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.

Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,

Oggi no.

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Filo spinato di Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin

Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.

È il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?

Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.

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La casa di Frantisek Bass

Fisso e fisso il vasto mondo,
il mondo vasto e distante,
fisso e fisso verso sud-est,
fisso e fisso verso casa mia.
Fisso e fisso verso casa,
verso la città dove sono nato.
Oh, mia città, mia città natale,
con quale gioia tornerei da te.

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Nostalgia della casa, di autore Anonimo

È più di un anno che vivo al ghetto
nella nera città di Terezin
e quando penso alla mia casa
so bene di che si tratta.
O mia piccola casa, mia casetta,
perché m’hanno strappato da te,
perché m’hanno portato nella desolazione,
nell’abisso di un nulla senza ritorno?

Oh, come vorrei tornare
a casa mia, fiore di primavera!
Quando vivevo tra le sue mura
io non sapevo quanto l’amavo
Ora ricordo quei tempi d’oro
presto ritornerò, ecco già corro.

Per le strade girano i reclusi
e in ogni volto che incontri
tu vedi che cos’è questo ghetto,
la paura e la miseria.
Squallore e fame, questa è la vita
che noi viviamo quaggiù,
ma nessuno si deve avvedere:

la terra gira e i tempi cambieranno.
Che arrivi dunque quel giorno
in cui ci rivedremo, mia piccola casa!
Ma intanto preziosa mi sei
perché mi posso sognare di te.

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Auschwitz di Salvatore Quasimodo 

Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
amore, lungo la pianura nordica,
in un campo di morte: fredda, funebre,
la pioggia sulla ruggine dei pali
e i grovigli di ferro dei recinti:
e non albero o uccelli nell’aria grigia
o su dal nostro pensiero, ma inerzia
e dolore che la memoria lascia
al suo silenzio senza ironia o ira.

Tu non vuoi elegie, idilli: solo
ragioni della nostra sorte, qui,
tu, tenera ai contrasti della mente,
incerta a una presenza
chiara della vita. E la vita è qui,
in ogni no che pare una certezza:
qui udremo piangere l’angelo il mostro
le nostre ore future
battere l’al di là, che è qui, in eterno
e in movimento, non in un’immagine
di sogni, di possibile pietà.
E qui le metamorfosi, qui i miti.
Senza nome di simboli o d’un dio,
sono cronaca, luoghi della terra,
sono Auschwitz, amore. Come subito
si mutò in fumo d’ombra
il caro corpo d’Alfeo e d’Aretusa!

Da quell’inferno aperto da una scritta
bianca: “Il lavoro vi renderà liberi”
uscì continuo il fumo
di migliaia di donne spinte fuori
all’alba dai canili contro il muro
del tiro a segno o soffocate urlando
misericordia all’acqua con la bocca
di scheletro sotto le docce a gas.
Le troverai tu, soldato, nella tua
storia in forme di fiumi, d’animali,
o sei tu pure cenere d’Auschwitz,
medaglia di silenzio?

Restano lunghe trecce chiuse in urne
di vetro ancora strette da amuleti
e ombre infinite di piccole scarpe
e di sciarpe d’ebrei: sono reliquie
d’un tempo di saggezza, di sapienza
dell’uomo che si fa misura d’armi,
sono i miti, le nostre metamorfosi.
Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.

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Ricordatevi di Benjamin Fondane

Ricordatevi solo che ero innocente
e che, come voi, mortali di quel giorno,
avevo avuto, anch’io, un volto segnato
dalla collera, dalla pietà e dalla gioia,
un volto d’uomo, semplicemente!

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Olocausto di Barbara Sonek

Abbiamo suonato, abbiamo riso
eravamo amati.
Siamo stati strappati dalle braccia dei nostri
genitori e gettati nel fuoco.
Non eravamo altro che bambini.
Abbiamo avuto un futuro. Saremmo diventati avvocati, rabbini, mogli, insegnanti, madri. Avevamo dei sogni, quindi non avevamo speranze. Siamo stati portati via nel cuore della notte come bestiame in macchina, senza aria per respirare soffocando, piangendo, morendo di fame, morendo. Separato dal mondo per non esserci più. Dalle ceneri, ascolta il nostro appello. Questa atrocità per l’umanità non può ripetersi. Ricordati di noi, perché eravamo i bambini i cui sogni e vite furono rubati.


ASCOLTA I PODCAST SUL 27 GENNAIO A CURA DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE 3^C

NOTE SU MEMORIA E RICORDO


La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare.

(Octavio Paz)


Le parole del poeta messicano Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura nel 1990, si attagliano efficacemente a definire l’importanza della memoria: una espressione profondissima in grado di sollecitare il lettore e che in forme particolarmente dense di significato contiene insieme i concetti di memoria e ricordo. Si tratta di due termini che spesso utilizziamo indifferentemente come se fossero sinonimi ma che, come afferma Soren Kierkegaard nell’opera In Vino veritas, non corrispondono esattamente allo stesso concetto. Sia la memoria sia il ricordo permettono di preservare e quindi rivivere le esperienze, i fatti, le azioni, le emozioni del passato, ma sono legati a sfumature e suggestioni diverse. La parola ricordo trova la sua origine etimologica nel latino “re-cordor” e contiene in sé il termine “cuore”, si lega pertanto alla sfera tutta soggettiva, personale ed intima dei sentimenti, implica il potere di “richiamare al cuore” quanto abbiamo vissuto. La memoria, dal greco “μιμνῄσκω”, è una attività della mente, attiene all’ambito dell’intelletto. La memoria, afferma Octavio Paz, è ciò che ci ricorda: molte possono essere le interpretazioni di una locuzione così pregnante: si può dire che la memoria riporta al cuore chi davvero siamo, connette la nostra mente, con il suo potere conoscitivo, le sue facoltà di formazione di concetti, di comprensione, al nostro cuore, agli affetti, alle passioni, ai sentimenti. Per dirla con Borges: “noi siamo la nostra memoria”. Ed è la memoria il legame che annoda il passato, sedimentato in noi, alla cognizione autentica del presente, un presente che non finisce mai di passare: e sulla base di tale consapevolezza che può essere presupposta l’edificazione del futuro. Fare memoria storica entro una prospettiva critica esercitata dalle facoltà intellettive permette di acquisire conoscenze ed operare una analisi volta a comprendere gli eventi del passato, interpretare il presente, e quindi capire il nostro tempo in forme consapevoli e responsabili, nonchè ricavare moniti ed insegnamenti per il futuro. Ricordare ciò che è stato attivando i sentimenti significa però anche sforzarsi di maturare una conoscenza per così dire empatica, capace di generare compassione, comprensione autentica degli stati d’animo, dei sentimenti, delle gioie e delle sofferenze sottesi agli avvenimenti del passato, sottraendo all’oblio del tempo che tutto divora il ricordo di coloro che ci hanno preceduti.
Una riflessione che si fa prepotentemente urgente in occasione del prossimo 27 gennaio, Giornata della memoria, istituita per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e mantenere viva la coscienza di tutti e di ciascuno su una delle pagine più tenebrose e drammatiche del XX secolo. l’Olocausto e le atrocità e le violenze ad esso connesse, per assumere scelte responsabili finalizzate ad evitare che simili orrori si ripetano, mentre anche il nostro tempo è drammaticamente attraversato da forme di discriminazione e odio in varie forme e in molte regioni del mondo. Un memento indispensabile perché, come affermava Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.


Venturella Frogheri


ASCOLTA IL PODCAST

COMPITO DI REALTÀ SU BOCCACCIO, A CURA DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE 3^C

Una esperienza didattica in III C. Coordinamento didattico Venturella Frogheri

REALIZZAZIONE DI UN COMPITO DI REALTA’: IPOTIZZARE LA COSTRUZIONE DI UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER IL LANCIO DI UN FILM TRATTO DA UNA NOVELLA DI G. BOCCACCIO

Per COMPITO DI REALTÀ, si intende una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving e diverse abilità in relazione all’attività all’interno di contesti sociali moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica.

Si è inteso in tal modo, attraverso la realizzazione di tale progetto, costruire qualcosa di concreto e consentire agli allievi di cimentarsi in una performance, svolta nel gruppo classe perché potesse contemplare momenti di condivisione e coinvolgere tutti, nell’intento di permettere uno spazio di autonomia e responsabilizzazione degli allievi.

Naturalmente per essere efficace il compito deve avere una connessione evidente e diretta con il mondo reale ed una esplicita significatività per gli alunni che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in esso si propongono. Pensare il compito di realtà in questi termini ha significato prevedere per la sua realizzazione differenti modalità di azione e percorsi di soluzione, stimolando contemporaneamente l’impiego di processi cognitivi complessi: il ragionamento, il transfert, il pensiero critico e divergente.

La finalità precipua di questo compito di realtà proposto agli alunni della classe III C è stata quella di costruire un “prodotto” pubblicitario finalizzato ad invogliare il maggior numero possibile di persone ad assistere alla proiezione cinematografica di una novella di Boccaccio.

Poiché il film ovviamente non è realizzato, non si è previsto un vero e proprio “trailer” che generalmente contiene un montaggio delle scene o sequenze più importanti e più significative della pellicola.

Pertanto la realizzazione di una campagna pubblicitaria è stata proposta sui seguenti elementi o formati da scegliere: video o poster o manifesto o locandina o volantini.

Ogni alunno ha quindi letto ed analizzato criticamente una novella, ha realizzato sulla stessa una mappa concettuale ed ha quindi prodotto il compito di realtà suddetto.

I lavori sono stati quindi sottoposti alla valutazione di una giuria costituita dagli alunni della classe V C, i quali sulla base di precisi criteri hanno decretato i lavori vincitori.

Di seguito le considerazioni della giuria: “Dopo un’attenta analisi dei progetti multimediali, considerando aspetti come la fedeltà alla storia originale, l’originalità e la qualità grafica, è stata definita la seguente graduatoria:

  • primo posto (ex aequo) assegnato a tre progetti che si sono distinti per la loro capacità di coinvolgere il pubblico e per la chiarezza nella comunicazione: Ser Ciappelletto, a cura di Greta Vitzizzai, Federigo degli Alberighi a cura di Teresa Cerullo, La novella delle papere a cura di Sofia Cucca
  • Secondo posto, attribuito a un progetto particolarmente apprezzato per la precisione nell’impaginazione e l’attenzione ai dettagli: Nastagio degli Onesti a cura di Giulia Baltolu
  • Terzo posto conferito a un progetto che ha saputo incuriosire gli spettatori: Lisabetta da Messina a cura di Francesco Paffi

Ogni lavoro presentato è stato apprezzato per il valore e la dedizione dimostrati; dunque ringraziamo anche tutti coloro che, pur non essendo tra i vincitori, hanno contribuito con il loro impegno e la loro creatività a questo progetto”.


LEGGI LA PRESENTAZIONE IN POWER POINT “LA NOVELLA”

DA NUORO ALL’UGANDA, INCONTRO CON GLI STUDENTI DEL LICEO ASPRONI SUL TEMA DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI

Nel quadro del progetto “E.Wa.S. Soluzioni per l’ambiente e per l’acqua” in Uganda, finanziato dalla Regione Sardegna, Direzione Regionale, servizio Rapporti Istituzionali, il Comune di Nuoro (capofila di progetto) promuove un incontro di confronto rivolto a studenti e studentessedi alcune classi quarte del Liceo Asproni sul tema “Diritti umani, cooperazione internazionale, Agenda 2030: da Nuoro all’Uganda”. Una riflessione condivisa sui temi proposti è di fondamentale importanza per sensibilizzare le generazioni più giovani su quanto si possa fare per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, quali ancora siano le sfide in termini di diritti umani e che ruolo possono avere le iniziative progettuali di cooperazione internazionale esistenti.Promuovere consapevolezza su questi temi favorisce la solidarietà internazionale e incoraggia la partecipazione attiva dei giovani, individuando degli obiettivi comuni intergenerazionali e incoraggiando azioni concrete finalizzate a promuovere la giustizia sociale nell’ottica della cittadinanza globale.

ISCRIZIONI PER L’ANNO SCOLASTICO 2025/2026

Il Ministero informa che, al fine di permettere alle scuole di svolgere un’ampia attività di orientamento e di concedere alle famiglie maggior tempo per una scelta ponderata, è stata rideterminata la finestra temporale per la presentazione delle domande di iscrizione.

Con nota specifica, l’amministrazione comunica che in sostituzione del periodo inizialmente fissato dall’8 al 31 gennaio 2025 (nota prot. 47577 del 26 novembre 2024), le iscrizioni per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione potranno essere effettuate dal 21 gennaio 2025 alle ore 8:00 fino al 10 febbraio 2025 alle ore 20:00.

Come accedere

Se sei genitore o eserciti la responsabiltà genitoriale su alunni o studenti da iscrivere, accedi a Unica con la tua identità digitale SPID, CIE, CNS o eIDAS

Compila la domanda

Al primo accesso ti verrà chiesto di confermare o completare i tuoi dati personali, quindi potrai iniziare a compilare la domanda di iscrizione. La domanda si compone di tre sezioni da compilare con i dati dell’alunno, della famiglia e di almeno una scuola, quella di prima scelta. Le sezioni della domanda possono essere compilate in tempi diversi e, quindi, se desideri fare una pausa, puoi salvare le informazioni inserite senza inoltrare la domanda.

OGGI LA TRADIZIONALE SS. MESSA DI NATALE PER GLI STUDENTI

Oggi una nutrita rappresentanza di studenti e docenti del nostro Liceo, guidata dal Dirigente scolastico, ha partecipato alla messa di Natale riservata alle scuole secondarie e presieduta dal vescovo di Nuoro Monsignor Antonello Mura.

In occasione della celebrazione organizzata dai giovani del Seminario, tra cui diversi asproniani, il Vescovo ha esortato i presenti a vivere il Natale come un momento di attesa e gioia e a vivere le delusioni scolastiche senza drammi ma come occasioni di crescita e riflessione personale.

A conclusione della liturgia il tradizionale scambio di auguri, in un clima conviviale, con un rinfresco organizzato all’esterno della cattedrale

GIORGIO ASPRONI: UN PROTAGONISTA SARDO NEL RISORGIMENTO ITALIANO

Promosso dall’Associazione Mazziniana Italiana, Sezione Giorgio Asproni di Nuoro, e coordinato scientificamente dall’Istituto Storico ISTASAC, mercoledì 18 dicembre presso la Biblioteca Satta di Nuoro si è svolto un incontro pubblico sulla figura di Giorgio Asproni dal titolo “Un protagonista sardo nel Risorgimento Italiano”, relatori il dottor Annico Pau dell’ Associazione mazziniana e il professor Giuseppe Puligheddu ricercatore dell’Istasac.

Insieme al dirigente scolastico Prof. Antonio Fadda hanno partecipato alcuni docenti del nostro liceo ai quali è stato rilasciato l’Attestato di partecipazione valido per le attività formative e l’aggiornamento.

Nella circostanza è stato riproposto il lavoro di ricerca e valorizzazione della figura di Giorgio Asproni realizzato dalla nostra scuola nel 2017 con la realizzazione di pannelli informativi nella sede di via Dante e la pubblicazione di un volume scientifico.

RITORNA L’APPUNTAMENTO ANNUALE CON “ASPRONI’S GOT TALENT”

Venerdì 20 si svolgerà l’assemblea mensile studentesca, alla presenza di tutte le classi del biennio e del triennio dei Licei Classico e Linguistico.

Come da tradizione, ritornerà l’annuale appuntamento con “Asproni’s Got Talent”, il talent degli studenti, che si affronteranno sul palco dell’Agorà di Via Asiago, con sfide canore, imitazioni, recitazioni e cabaret.

In giuria docenti e collaboratori scolastici, chiamati a premiare l’esibizione più talentuosa, in uno dei più importanti momenti di convivialità del nostro Liceo.

“GENERAZIONE Z”, INCONTRO CON GIANLUIGI MELE, CEO e CO-FOUNDER DI WHITE ENERGY GROUP S.P.A.

Dal 2011 al 2015 ha svolto attività di consulenza direzionale. Specializzato nelle aree Finanza e Controllo e Sviluppo di nuovi progetti di impresa, ha curato per la ESCo Tholos Srl lo sviluppo di FTT (Finanziamento Tramite Terzi) e altre operazioni di Finanza straordinaria. Dal 2007 al 2010 è stato CFO per il gruppo editoriale E Polis. Dal 2000 socio fondatore della multiutility Energit S.p.A. dove è stato CFO fino al 2006, Precedentemente ha lavorato presso la Internet Company Tiscali Spa e al Centro di Ricerca CRS4, come Controller e Responsabile della Pianificazione. Gianluigi Mele è laureato in Economia Aziendale all’Università L. Bocconi di Milano.

Conduce Manuel Garau di Generazione Z

QUESTO NON È AMORE: LEGGI L’OPUSCOLO DELLA POLIZIA DI STATO

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Polizia di Stato rinnova il suo impegno a prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere.

Lo fa con la campagna “Questo non è amore”, realizzata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, andando nelle piazze, per le strade, nei luoghi di aggregazioni di tutte le province italiane, dove i poliziotti delle Questure si avvicinano alle vittime dando loro un’opportunità per denunciare in modo protetto e per conoscere gli strumenti a disposizione per uscire dalla spirale di violenza e soprusi.

BORSE DI STUDIO “NINO E SANDRA PIRAS”

Le figure umane e professionali di due straordinari nuoresi – i fratelli Nino e Sandra Piras – verranno richiamate alla memoria collettiva grazie a sei borse di studio (per complessivi seimila euro con la possibilità di raddoppiare con due ulteriori premi) messe a disposizione dalla famiglia Piras.

Tra gli altri, le Borse di studio saranno destinate anche gli allievi dell’ultimo anno del Liceo Classico Giorgio Asproni.

Ad annunciare l’iniziativa è l’associazione “Martedì Letterari” presieduta da Angelo Altea, delegata dalla famiglia a curare le fasi dell’organizzazione e dell’assegnazione, prevista per la fine di maggio del prossimo anno.

Per gli studenti del Liceo Asproni, in particolare, sono previsti tre premi: 1500 euro al primo classificato, 1000 al secondo e 500 al terzo.

Un ulteriore premio di 1500 euro sarà destinato al vincitore che si iscriverà ad una facoltà universitaria di Pisa, cifra che verrà raddoppiata se chi si aggiudica la borsa riuscirà a superare la severa selezione per essere ammesso alla Scuola Normale di Pisa o al Collegio Sant’Anna.

In particolare, gli Asproniani che vorranno partecipare al Bando (n via di definizione e che verrà affisso all’Albo nei prossimi giorni) dovranno cimentarsi in uno scritto che si ispiri alle figure del professor Nino Piras.

Nino Piras è considerato uno dei padri fondatori del moderno diritto commerciale. Nel 1954 superò il difficile testi di ammissione al Collegio Medico Giuridico della Scuola Normale Superiore di Pisa e si segnalò fin da subito per la mente brillante e lo spirito di iniziativa. Qualità che attirarono l’attenzione del professor Lorenzo Mossa, sardo anche lui, una autentica autorità internazionale nel campo del Diritto Commerciale. Il vecchio docente spronò il giovane allievo a dare seguito con perseveranza alla sua vocazione e gli diede importanti indirizzi professionali ed umani.

«Nino e Sandra – hanno fatto sapere tramite “I martedì letterari” i rappresentanti della famiglia Piras – meritano di essere ricordati come un esempio per i più giovani. Ognuno nella sua sfera di interesse ha spezzato le catene dell’isolamento a cui pareva inevitabilmente destinato chi nasce in mezzo alle montagne della Barbagia per librarsi nei cieli della conoscenza. Un esempio che deve essere studiato e ricordato».

PARTECIPAZIONE ALLA TAVOLA ROTONDA SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Parteciperanno anche gli alunni delle classi 3C, 5B, 5C alla tavola rotonda, contro la violenza sulle donne, in programma martedì 26 novembre, alle ore 10, presso il Teatro San Giuseppe, in Via Trieste a Nuoro.

Coordinato dall’avvocatessa Caterina Brocca, l’evento sarà introodotto da Caterina Vargiu, responsabile regionale del coordinamento Spi CGIL Sardegna , e vedrà la partecipazione della dott.ssa Luisa Puggioni, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna, dell’avvocatessa Concetta Sirca, presidente C.P.O. (Comitato Pari Opportunità) di Nuoro, di Luisella Porcu, responsabile Centro Antiviolenza Onda Rosa di Nuoro, di Virginia Pasnbin, medico di origini iraniane, di Giuliana Deligia, Vice Sovrintendente Divisione Anticrimine della Questura di Nuoro.

I lavori si concluderanno con l’intervento di Claudia Carlino, responsabile nazionale coordimamento donne Spi CGIL.

A seguire, lo spettacolo “A bocca chiusa” di Monica Corimbi.

25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Oggi, lunedì 25 novembre 2024, si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La data ricorrente del 25 novembre è tutt’altro che casuale: segna il brutale assassino avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana delle tre sorelle Mirabal. Legate al gruppo di liberazione 14 giugno contro la dittatura nel paese, vennero sequestrate e uccise a bastonate, prima di esser gettate in un dirupo.

La loro scomparsa divenne un simbolo di ribellione, istituzionalizzato nel 1999 dalle Nazioni Unite.

La ricorrenza che si celebra ogni anno il 25 novembre è particolarmente significativa ed occasione preziosa per affrontare, con le studentesse e gli studenti, il tema della violenza contro le donne.

La violenza nelle relazioni e questa odiosa violenza contro il genere femminile, sulla quale vogliamo, in particolare in questa giornata, tenere alta l’attenzione, è il segno inequivocabile di un degrado nelle relazioni vissute senza il necessario, dovuto, rispetto verso il nostro prossimo.

L’attenzione all’altro, la premura nella cura dei rapporti, l’importanza da riconoscere all’umanità di coloro che, ogni giorno, incontriamo non sembra più essere un valore irrinunciabile.

In questa situazione non deve sorprendere l’abbandono, tragicamente diffuso, dei valori alla base del principio di convivenza tra le persone.

Le cronache testimoniano quotidianamente come la violenza, diretta e indiretta, verbale e fisica, sia diventata un tratto caratteristico di questi tempi: oggi volgiamo l’attenzione alle donne colpite, offese, violate e paiono troppo spesso ancora inascoltate le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio in una società che si scandalizza solo quando la cronaca riporta episodi particolarmente dolorosi ma che non riesce a trovare, nonostante le sofferenze delle vittime, una strada per affrontare con efficacia quella che è diventata, ormai, una tragedia sociale.

Il femminicidio è l’ultimo stadio di una serie di vessazioni e violenze consumate troppo frequentemente all’interno delle mura domestiche o comunque nell’ambito di una relazione ormai tossica; giova sempre rammentare come l’amore tra le persone – per essere tale – deve essere caratterizzato da una donazione piena, reciproca e, soprattutto, libera senza corrompersi in gesti segnati da prepotenza, violenza e soprusi che arrivano a configurare reati che vanno dai maltrattamenti allo stalking, prima di giungere ad una tragica conclusione con quella frequenza che lascia sgomenti. Le scuole, pertanto, devono contribuire – insieme alle famiglie –  ad una corretta educazione dei giovani ribadendo e testimoniando, quotidianamente, con parole e comportamenti adeguati, edificanti, il rifiuto della violenza comunque essa si manifesti e il ritorno a rapporti segnati da rispetto, riguardo, gentilezza e garbo, parole che, talvolta e incredibilmente, sembra superfluo usare.

Per questo motivo appare necessario che il tema della violenza contro le donne si approfondisca, nelle modalità che i docenti riterranno più adeguate all’interno delle classi, non solo domani ma in ogni occasione appaia utile e opportuno.

SCORCI D’AUTORE, CONOSCERE LA CITTÀ TRA TREKKING URBANO E FOTOGRAFIA

Il Progetto, ideato dal Dipartimento di Scirnze motorie e Sportive, ha previsto l’ampliamento dell’Urban Trekking collegandolo all’acquisizione di conoscenze e competenze relative alla fotografia.

Il prof. Gianfranco Vacca (già docente nel nostro istituto), esperto e cultore di fotografia, ha presentato alle classi del triennio lezioni sulla storia della fotografia, la tecnica di inquadratura e di ripresa.

Gli studenti, nel corso delle uscite di Trekking urbano, hanno così potuto mettere in pratica gli spunti e le indicazioni a loro dati ed infine ciascuna classe ha selezionato le 5 foto più belle fra quelle scattate dai compagni.

Le classi coinvolte sono state le seguenti: 3A, 3B, 3C, 3E, 3F, 3G, 4A, 4B, 4E, 4F, 5A, 5B, 5C, 5E e 5F; gli studenti nelle ore di Educazione Fisica si sono impegnati in percorsi urbani attraverso i quartieri storici di Nuoro (Santu Predu, Seuna, La Solitudine, viale Ciusa), raggiungendo anche alcuni tra i più noti siti cittadini (Colle Sant’Onofrio, piazza S. Satta, ospedale Zonchello) al fine di catturare con i loro dispositivi fotografici amenità, scorci e vari altri soggetti ai loro occhi particolarmente interessanti o suggestivi.

Con questo progetto il Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive ha inteso raggiungere un duplice obiettivo: uno di carattere più salutista, legato alla sfera delle buone abitudini di vita che creino il presupposto per un esistenza in salute, col mantenimento ad un buon livello dei più importanti sistemi e apparati fisiologici  attraverso la pratica costante e l’abitudine alla camminata.

Altro obiettivo è stato quello di far avvicinare gli studenti alla fotografia, far avvertire agli stessi quanto uno scatto ben realizzato possa sollecitare curiosità, interesse ed emozioni quando diventa testimonianza di ciò che ci circonda e accade nel mondo che viviamo.

Dare ai nostri studenti le basi per approcciarsi a questa “arte”, non solo quali osservatori critici della realtà mediante belle immagini, ma anche per divenire essi stessi produttori d’immagini partendo dalla loro creatività, dalla loro visione  della vita e dalla loro fantasia. 

“Quello che un buon fotografo deve cercare di fare è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio.”

(Henri Cartier-Bresson, fotografo francese pioniere del fotogiornalismo)

ERASMUS+, L’ASPRONI A HUELVA (SPAGNA)

Quando a Febbraio, fra abbracci e lacrime ci eravamo salutati, ci eravamo dati appuntamento a Huelva, per quello che sarebbe stato un nuovo incontro, una nuova esperienza…E infatti, dal 21 al 25 ottobre, una delegazione del nostro Liceo Asproni formata da 7 alunni, due docenti e il Dirigente Scolastico Prof. Antonio Fadda, ha realizzato una mobilità breve di gruppo nell’ambito del progetto Erasmus + , che costituiva la conclusione del progetto di collaborazione iniziato proprio a febbraio 2024 con la scuola superiore IES Alonso Sánchez di Huelva, in Spagna. Anche in questo caso, come già era avvenuto quando gli studenti spagnoli sono venuti in Sardegna, i nostri ragazzi sono stati ospitati dalle famiglie dei loro compagni spagnoli, che li hanno accolti con grande affetto e sensibilità e con cui hanno condiviso i momenti principali della vita quotidiana. Il primo giorno la nostra delegazione è stata accolta con una tipica colazione andalusa nella caffetteria della scuola e poi dal delegato del Settore Istruzione e Formazione Professionale della Provincia di Huelva, Carlos Soriano, che nel dare il benvenuto alla nostra scuola, ha sottolineato il valore di esperienze di questo tipo, che non solo favoriscono la crescita personale e culturale dei giovani, ma li rendono più capaci di comprendere il mondo e di operare per renderlo migliore. Inoltre è stata sottolineata la particolarità del territorio di Huelva, riconosciuto come uno dei 49 luoghi che in Spagna sono Patrimonio dell’Umanità per la convergenza di diversi ecosistemi che costituiscono una biodiversità unica in Europa e che si caratterizza per la presenza di meravigliose spiagge oceaniche, paludi dove nidificano diverse specie di uccelli, grotte carsiche, montagne e boschi. Una ricchezza e una diversità della quale poter godere e della quale far tesoro, proprio grazie alle attività programmate dalla scuola ospitante. Le attività prettamente didattiche si sono alternate perciò a visite in luoghi di particolare interesse culturale, storico o naturalistico, fra cui la visita alla casa museo del poeta premio Nobel Juan Ramón Jiménez e di sua moglie Zenobia Camprubí, una delle personalità più interessanti del XX secolo; la visita al Molo delle caravelle di Palos de la Frontera, dove i ragazzi hanno potuto vivere l’emozione di salire a bordo della riproduzione a dimensione naturale delle caravelle su cui Cristoforo Colombo ha viaggiato in direzione delle Americhe; la Casa Colón, il quartiere Britannico dedicato alla Regina Vittoria e il Molo della Compagnia del Rio Tinto… e poi naturalmente la giornata a Siviglia, a un centinaio di kilometri da Huelva, con il Real Alcazar, la Plaza de España, Il Parco di Maria Luisa e la Cattedrale: un vero gioiello da portare nel cuore!Il progetto, dal titolo “ Building Bridges across Europe: Integration, Sustainability and Digital Transformation”, si è sviluppato attraverso l’apprendimento informale e una serie di attività che hanno permesso il confronto e la riflessione sui temi proposti, hanno permesso di sviluppare i topics in modo efficace e motivante e hanno favorito ulteriormente la socializzazione e la conoscenza reciproca, creando una buona relazione in tutto il gruppo, che si è ulteriormente rafforzata attraverso la condivisione delle attività quotidiane. E la festa finale, con la tavola addobbata con i colori della bandiera italiana, e i dolci preparati dalle mamme e dalle nonne dei ragazzi, è stata la ciliegina sulla torta di una settimana davvero speciale. Inutile dire che anche stavolta il momento dei saluti è stato accompagnato da qualche lacrima e da lunghi abbracci …. Il legame che questi ragazzi hanno creato, anche con le famiglie che li hanno ospitati, non può che confermare il valore di queste esperienze, ed è bello pensare che quei ponti che compaiono nel titolo del progetto, possano essere ponti duraturi, possano essere davvero “lavori in corso” per rendere il nostro mondo un mondo migliore.

I docenti

Maria Cristina Guiso e Davide Saba

PARTECIPAZIONE ALLO SPETTACOLO TEATRALE “L’ANGELO DELLA STORIA”

Non è che il passato getti la sua luce sul presente o il presente la sua luce sul passato: l’immagine è ciò in cui quel che è stato si unisce fulmineamente con l’adesso in una costellazione
Walter Benjamin

Sabato 16 novembre, alle ore 10.30 presso il Ten di Nuoro, le classi quarte del Liceo Classico e del Liceo Linguistico assisteranno allo spettacolo teatrale intitolato “L’Angelo della Storia”, ideato e diretto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa.

L’opera, che ha vinto il premio Ubu come spettacolo dell’anno 2022, affronta la percezione degli eventi della società umana attraverso l’immagine dell’angelo, tratta da un’opera del filosofo Walter Benjamin, che si volge al passato mentre procede verso il futuro. Nel suo ultimo lavoro, Benjamin descrive un angelo che vola con lo sguardo rivolto al passato, dando le spalle al futuro: le macerie di edifici e ideologie si accumulano davanti ai suoi occhi [strumenti musicali in fondo all’oceano, radar malfunzionanti, balene spiaggiate] e l’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre i detriti [neonati morti, statue in Antartide, conigli fluorescenti], ma una tempesta gonfia le sue ali e lo trascina inesorabilmente in avanti [danze isteriche di massa, paracaduti inceppati, gatti milionari]: questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso. Per quanto l’angelo osservi il susseguirsi degli eventi [mani sui tasti di un pianoforte, funghi atomici, cartoline nella giungla] e cerchi di resistere alla tempesta, non può fermarsi e intervenire, non può rincollare i pezzi e rifondare una realtà condivisa, non può fare assolutamente nulla per aiutarci – se non altro perché gli angeli non esistono [cocktail al cianuro, numeri irrazionali, racconti intorno al fuoco]. Quale altro essere senziente potrebbe provare a ricomporre l’infranto, smontare le narrazioni e – volando o meno – finalmente girarsi per proiettare lo sguardo in avanti?

GLI ALLIEVI DEL LICEO ASPRONI INCONTRANO PAOLO BORROMETI

Gli allievi del Liceo Asproni hanno incontrato oggi, nell’Auditorium della Biblioteca “Sebastisno Satta” di Nuoro, il Dott Paolo Borrometi, autore, tra gli altri, del libro “Traditori, come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana”.
Borrometi è giornalista, Condirettore dell’agenzia di stampa AGI.

Vive attualmente sotto scorta per essere stato vittima di attentati e aver ricevuto minacce di morte da parte di numerosi capi di importanti famiglie di mafia.

ALLA RICERCA DELLA GIUSTIZIA:

 PLATONE E L’UTOPIA DI “LA REPUBBLICA” IN SCENA!

INTRODUZIONE

“La Repubblica” con adattamento e regia di Adriano Romano e con Maurizio Castè, Antonio Mastellone, Paolo Orlandelli, compagnia Angela Lombardi in collaborazione con Effimera Produzioni Roma, direzione artistica di Gabriele Lavia, proposto al pubblico in data 6 Novembre 2024 dalle ore 11:00 presso l’auditorium dell’ISRE di Nuoro, è una rilettura in chiave moderna e teatrale di una delle opere filosofiche più importanti e influenti della storia occidentale del IV secolo a.C., ovvero la Repubblica di Platone. Scritta sotto forma di dialogo, prevalentemente tra Socrate e altri interlocutori , l’opera esplora il concetto di giustizia e descrive una società ideale.

TRAMA

“La Repubblica “ di Platone immagina una città ideale, governata da filosofi-re, dove ogni individuo occupa un ruolo secondo le proprie capacità, al fine di raggiungere la giustizia collettiva. Attraverso dialoghi su etica, politica e conoscenza, l’opera esplora il significato della giustizia e l’educazione necessaria per un governo saggio.

RECENSIONE

La regia di Adriano Romano, Maurizio Castè, Antonio Mastellone e Paolo Orlandelli è riuscita a catturare l’essenza del dialogo platonico senza appesantirlo con troppa didattica. In un lavoro che avrebbe potuto facilmente trasformarsi in una noiosa lettura di concetti astratti, la direzione ha invece puntato su un’interpretazione vivace, satirica e dinamica delle discussioni filosofiche, facendo emergere la tensione tra i vari personaggi in modo che il pubblico fosse coinvolto sia intellettualmente che emotivamente. Le scene si alternano fluidamente, e sebbene l’opera sia naturalmente a tratti statica, la regia ha trovato il giusto equilibrio per mantenere alta l’attenzione degli interlocutori. La scenografia è minimalista, ma simbolica. Il palco è spoglio, con pochi elementi mobili che rappresentano il passaggio da un luogo all’altro delle discussioni filosofiche. I costumi sono semplici, evocando l’Antica Grecia, ma con un tocco moderno che permette di avvicinare i temi trattati alla realtà contemporanea. Il gioco di luci e ombre ha un ruolo fondamentale nell’esprimere la transizione tra il mondo delle idee e la realtà terrena. La chimica tra gli unici tre protagonisti è palpabile, ed è proprio attraverso i loro dialoghi che lo spettacolo trova il suo cuore emotivo e filosofico. L’attore che interpreta il ruolo di Socrate è convincente e carismatico, incarnando la figura del filosofo come guida spirituale e intellettuale, ma anche come uomo in grado di mettere in discussione le proprie convinzioni. La sua recitazione è seguita da una cura particolare del linguaggio, con un tono di voce che si adatta alle varie fasi del dialogo, passando dalla calma persuasiva all’ironia sottile. Gli attori nel ruolo di Glaucone e Adimanto, hanno messo in evidenza il contrasto tra gioventù e l’uomo provato dal tempo . Il personaggio di Glaucone, sempre alla ricerca della giustizia perfetta, emerge come un ottimo contrasto in confronto alla saggezza socratica. L’attore riesce a far trasparire le fragilità di un pensiero che si scontra con la realtà, senza mai perdere credibilità. Attraverso il dibattito tra Socrate e i suoi interlocutori, si esplorano temi come la natura del potere, la relazione tra la verità e il governo, il ruolo dell’educazione nella formazione dell’individuo e della società. In particolare, la famosa Allegoria della caverna viene portata in scena in modo particolarmente suggestivo, con un’interpretazione visiva che spiega magistralmente come la verità e la conoscenza siano sempre soggette alla prigione delle convenzioni sociali e delle apparenze. L’invito che arriva da Platone è chiaro: l’uomo deve cercare di liberarsi dalle illusioni per giungere alla verità, ma questo percorso non è semplice e comporta sacrifici.

CONCLUSIONE

“La Repubblica” di Platone è una produzione teatrale che riesce a mescolare filosofia e dramma in modo avvincente, stimolante e accessibile. La regia è brillante nel rendere il complesso pensiero platonico vivibile e attuale, mentre le performance degli attori sono impeccabili nel bilanciare la profondità intellettuale con un’umanità palpabile. Seppur impegnativo, lo spettacolo è un’esperienza intellettuale che non solo stimola la mente, ma coinvolge anche le emozioni.

Giulia Siotto, classe 5^B

VENERDI 8 NOVEMBRE L’INCONTRO CON PAOLO BORROMETI, AUTORE DEL LIBRO “TRADITORI”

L’Italia è un Paese in cui c’è sempre un ma, un forse, un dubbio, un interrogativo, una suggestione; una Repubblica dei misteri, dei casi perennemente irrisolti, della continua diluizione della verità”, sostiene Paolo Borrometi nelle pagine di “Traditori” “e, dove non c’è certezza, ogni ipotesi resta possibile”.

Condirettore dell’Agi, il giornalista interverrà all’incontro organizzato dall’Unione degli Avvocati della Sardegna, sezione territoriale di Nuoro, in programma venerdì 8 novembre presso l’Auditorium della Biblioteca “Sebastiano Satta” di Nuoro.

Parteciperanno anche gli alunni del Liceo Asproni, delle classi quinte (Liceo Classico e Liceo Linguistico) e la classe 3^ del Liceo Classico ad indirizzo Linguaggi della Comunicazione), che in questi giorni saranno chiamati, dai loro docenti di Storia e Filosofia, Diritto ed Economia, Religione, a riflettere sui problemi sollevati dall’autore nel suo nuovo libro, per avere una chiave di lettura nuova sui fatti, recenti e non, della storia dell’Italia.

Paolo Borrometi ricostruisce con rigore documentale e completezza di fonti le “storie di lotta per il potere che si sono mosse in direzioni molto diverse da quelle di un legittimo confronto democratico”, partendo da una pagina controversa di storia: lo sbarco alleato in Sicilia e il ruolo che la mafia ebbe nei preparativi di quell’operazione decisiva per le sorti della seconda guerra mondiale. Una trama di mistificazioni ed intrighi che passa anche per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro, gli eccidi dell’Italicus, del Rapido 904, di Bologna, Capaci e Via d’Amelio, il terrorismo mafioso ordito da Totò Riina per trattare con lo Stato da una posizione di forza, la lunghissima latitanza di Bernardo Provenzano, i suicidi indecifrati, nelle carceri e fuori.

Chi sono dunque i traditori? Gli attivisti di quello che Borrometi definisce il “confunde et impera”, ovvero gli specialisti del confondi, intorbida le acque, rimesta nel fango, e dominerai. La confusione come strumento di potere (occulto, ma anche palese).

La mia è una storia alternativa, sotto il profilo giornalistico, dei tradimenti – ripete Paolo Borrometi – avvenuti nel nostro Paese su vicende di mafia, ‘Ndrangheta e criminalità organizzata. Sono stati in tanti che hanno tradito le istituzioni e noi cronisti abbiamo il dovere di raccontarlo. Ma tanti anche hanno pagato con la vita la loro fedeltà allo Stato. Ogni cittadino ha il diritto di comprendere la storia del nostro Paese per poterne fare una valutazione e darne un proprio giudizio”.

“CUORE PURO” DI ROBERTO SAVIANO AL TEN LUNEDI 4 NOVEMBRE

Lunedi 4 novembre le classi Terze del Liceo Asproni assisteranno alla rappresentazione teatrale “CUORE PURO”, con scrittura e regia di Mario Gelardi e con la musiche originali dei Mokadelic, autori della colonna sonora della serie Gomorra.


Ho sempre pensato che ovunque e in ogni vita potesse esistere una possibilità di salvezza.Ho scritto Cuore Puro pensando ai ragazzini della mia città che giocano a calcio in strada. Ogni piazza, ogni slargo,ogni angolo per loro diventa un campo improvvisato, uno stadio che ospita i passanti. I ragazzi che giocano nei quartieri più disagiati, nelle periferie che tante volte ho descritto, spesso non guardano al futuro con ottimismo;a volte non pensano nemmeno di averlo un futuro, intrappolati come sono in una terra che ha così poco da offrire. Ma in Cuore puro c’è qualcosa di diverso: la speranza diventa una possibilità concreta di salvezza e inseguire la propria passione, segnare quel goal, ti può salvare la vita. I ragazzi protagonisti di quest’aria non lasciano nulla di intentato, ci provano a realizzare il loro sogno, perché come diceva Maradona: “I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”. Cuore puro per me è una gioia semplice: è la gioia di una partita a pallone fatta per strada, da piccoli. E adesso che per strada a pallone non gioco più, mi piace rivivere quei momenti e restituirne la spensieratezza tutta infantile, la convinzione irrazionale che un giorno le cose possano cambiare, e non solo per noi stessi. Mi piace pensare che la mia terra, nonostante tutto, abbia ancora qualcosa da offrire.

Roberto Saviano

ERASMUS+, IL LICEO ASPRONI ACCOGLIE PATRICIA E ANDREA

Due studentesse della città di Huelva ospiti del nostro liceo in mobilità lunga.
Patricia e Andrea, provenienti dalla scuola IES Alonso Sánchez, saranno ospiti del nostro liceo per due mesi. Le ragazze sono state accolte, nei giorni scorsi, dagli studenti delle classi 3 E e 4 E del corso linguistico, presso le quali frequenteranno le lezioni. Per l’occasione i nostri ragazzi hanno organizzato un rinfresco e realizzato dei cartelloni di benvenuto, accogliendo Patricia ed Andrea con l’entusiasmo e il calore di sempre. Cosa augurare dunque alle nostre ospiti? Buon Erasmus+ , buona permanenza in Sardegna e ad maiora!!

“BULLI? NO GRAZIE!”, CALENDARIO ATTIVITA’ DEL PROGETTO 2024/2025

Riprendono le attività del progetto “ Bulli? No grazie!” finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna con l’intento di promuovere una cultura della tolleranza, del rispetto, della convivenza fra gli studenti delle scuole sarde e, in generale, per diffondere un sentimento consapevole di rifiuto verso tutti gli atteggiamenti che rientrano nelle definizione di bullismo e di cyberbullismo.

Il prossimo lunedì 28 ottobre 2024, alle ore 16:30, presso la sede di via Asiago, si terrà un incontro rivolto ai genitori ed ai docenti. Verrà proiettato il docufilm “ Le parole nel cuore” storia di una ragazza nuorese, perseguitata dai bulli, emarginata, vittimizzata per più anni.

Interverrà l’esperto Gianfranco Oppo a guidare una riflessione sul fenomeno e promuovere lo sportello di ascolto che verrà di seguito attivato presso la nostra scuola.

I laboratori, avviati già lo scorso anno nelle singole classi, proseguono con la collaborazione dell’equipe della Coop. Lariso attraverso una didattica interattiva e saranno approfonditi i seguenti temi: la gestione delle emozioni, lo sviluppo dell’empatia e il rapporto con la diversità. Le attività rientrano nel modulo 1 di orientamento.

Il calendario degli incontri sarà così articolato:

30 ottobre mercoledì1 A10:30 – 12:30Dott. Carai Luigi
4 novembre lunedì1 B10:30 – 12:30Dott.ssa Frassu Pinuccia
5 novembre martedì1 E10:30 – 12:30Dott.ssa Tanchis Silvia
6 novembre mercoledì1 F10:30 – 12:30Dott. Carai Luigi
11 novembre luned’1 G10:30 – 12:30Dott.ssa Frassu Pinuccia
12 novembre martedì2 A10:30 – 12:30Dott.ssa Tanchis Silvia
13 novembre mercoledì2 B10:30 – 12:30Dott. Carai Luigi
18 novembre lunedì2 E10:30 – 12:30Dott.ssa Frassu Pinuccia
19 novembre martedì2 F10:30 – 12:30Dott.ssa Tanchis Silvia

LICEO BIOMEDICO, CALENDARIO DELLE LEZIONI

Le lezioni del 1° nucleo tematico verranno svolte secondo il seguente calendario:

PRIMA ANNUALITÀ

  • martedi 22 ottobre, dalle ore 13.45 alle ore 15.00: I TESSUTI EPITELIALI, I TESSUTI CONNETTIVI E MUSCOLARI
  • venerdi 25 ottobre, dalle ore 14.00 alle ore 16.00: IL TESSUTO NERVOSO, LA CUTE E GLI ANNESSI CUTANEI

SECONDA ANNUALITÀ, dalle ore 14.00 alle ore 16.00

  • martedi 22 ottobre: GLI ORGANI DELL’APPARATO RESPIRATORIO E LA VENTILAZIONE POLMONARE
  • venerdi 25 ottobre: GLI SCAMBI GASSOSI E IL TRASPORTO DEI GAS RESPIRATORI, IL CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE
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