ERASMUS+, IL DIARIO DI BORDO DI LEONARDO E SOFIA

IL DIARIO DI BORDO DI LEONARDO
Leonardo racconta la sua esperienza di mobilità lunga in Francia
- CONTESTO OSPITANTE: illustra brevemente il contesto ospitante. Quali aspetti culturali, valoriali, storici, religiosi, politici etc. hai imparato durante la tua esperienza all’estero? Quali sono le tue impressioni personali su tale contesto?
Leonardo 1: La Francia è un Paese bellissimo piena di città spettacolari, musei interessanti e tanti luoghi da visitare. Anche Pessac offre tante esperienze, come il cinema, diversi cafè’, il mercato e tanti negozi. Bordeaux poi, che dista appena 5 minuti di macchina e circa 40 m con il tram, è una città piena di sorprese: è una città viva, piena di persone e turisti ma allo stesso tempo è una città che due ragazzi possono visitare tranquillamente da soli. Ha tanti musei come il Museo delle illusioni, i Bassins de Lumieres, La Cite’ du Vin, una via di 2 chilometri pieni di negozi, tanti parchi e monumenti come La Place de La Bourse o le famose porte di Bordeaux e una bellissima passeggiata sulla Garonna. La cultura francese è multiculturale con persone da tutto il mondo e interi quartieri abitati da altre etnie che rendono Bordeaux e le altre città che ho visitato, come La Rochelle, interessanti e piene di vita.
- LINGUA E COMUNICAZIONE: quali sono state le principali difficoltà, se ci sono state, nell’imparare la/e lingua/e del contesto ospitante? Alla fine della tua esperienza, ritieni di essere in grado di mantenere una conversazione con una persona che parla la lingua del contesto ospitante? Se sì, su quali tematiche (ad es., questioni quotidiane, argomenti sensibili)?
Leonardo 2: La lingua francese è stato per la prima settimana forse l’unica piccola difficoltà che ho trovato nel periodo della mia esperienza Erasmus. Infatti appena arrivato mi sono trovato
completamente inserito tra persone che parlavano una lingua diversa dall’italiano e che comunque conoscevo poco. Ho preso però questa difficoltà come una sfida e mi sono impegnato a parlare con la famiglia e con i compagni di scuola. E dopo una settimana già riuscivo a esprimermi meglio e a comprendere le persone che mi parlavano. Au terme de ces deux mois en France je peux dire que j’ai certainement amélioré ma connaissance du français e que je suis capable de discuter avec d’autres personnes à la fois pour demander des informations mais aussi pour parler de divers sujets avec des amis ou en famille.
- SCUOLA OSPITANTE: presenta la scuola ospitante. Come era organizzata la scuola? Quale era la modalità di insegnamento? Come venivano valutati gli studenti? Che tipo di rapporto c’era fra insegnante e alunno/a? Confronta tali aspetti con la tua esperienza scolastica italiana. Descrivi una giornata tipo a scuola o una lezione che è stata particolarmente significativa.
Leonardo 3: La scuola è molto diversa da quella italiana e le differenze che ho trovato sono tante e per questo è stato un ambiente molto stimolante. Innanzitutto la scuola che ci ha ospitati è una scuola privata, come quasi tutte le scuole francesi, ed è una scuola religiosa cattolica. Le ore effettive di scuola erano ogni giorno 6,7 o persino 8. Cambiano inoltre molte materie come economia, diverse lingue come cinese o tedesco o i laboratori di fisica e chimica che ho trovato molto interessanti. Un’altra grande novità è sicuramente la mensa, infatti gli studenti mangiano insieme tra un corso e l’altro e questo momento è stato utile per stringere nuove amicizie. Ho inoltre fatto alcune verifiche e anche li ho trovato delle differenze nei metodi di valutazione; esistono DS cioè verifiche generali per tutti i corsi e poi, come in Italia, verifiche individuali in classe, con valutazioni che si calcolano solitamente con voto da 0 a 20. Una giornata tipo a scuola inizia alle 8 con una canzone in sottofondo come campanella e finiscono quasi sempre il pomeriggio con una pausa per la ricreazione verso le 11 e una pausa più lunga per il pranzo.
- RELAZIONI: illustra che tipo di relazioni hai instaurato con le persone che hai incontrato nella tua esperienza all’estero (ad es., famiglia ospitante, compagni di classe, insegnanti, etc.). Quali difficoltà, se ci sono state, hai incontrato nel relazionarti con le persone? Come le hai superate? I pregiudizi e gli stereotipi (tuoi e delle persone che hai incontrato) che ruolo hanno giocato nel relazionarti?
Leonardo 4: Un ruolo importante in questa esperienza Erasmus è stato quello delle persone che ho incontrato, a partire dalla famiglia. La famiglia (i genitori più le due sorelle) è stata infatti fin da subito gentilissima, disponibile e disposta a parlare di tutto, mi hanno aiutato anche con la lingua ripetendo quando non capivo e correggendomi quando sbagliavo; con loro mi sono trovato benissimo fin da subito e adesso ricambierò sicuramente l’ospitalità in Sardegna con Cassandre, la mia ragazza ospitante, e spero un giorno di poter ospitare tutta la famiglia. Le altre persone con cui ho parlato e interagito sono i miei compagni di scuola. Per quanto abbiano, rispetto alla nostra cultura un concetto di accoglienza meno espansivo, alcuni miei compagni mi hanno aiutato con i corsi e con gli orari e mi hanno invitato a mangiare con loro in mensa rendendo il mio soggiorno nella scuola indimenticabile. Ovviamente non sono mancate battute e stereotipi il primo giorno di scuola ma sia io che loro li abbiamo presi sul ridere e fin da subito mi hanno incluso nella vita scolastica.
- DESCRIZIONE DI TE: che cosa hai imparato di te stesso/a attraverso questa esperienza? Come ti descriveresti, prima e dopo, l’esperienza all’estero? Se sei cambiato/a, come spiegheresti questo cambiamento? Qual è il tuo modo di vedere le cose e il mondo oggi? Come vedi il tuo futuro?
Leonardo 5: Il bagaglio che mi porto dietro tornando in Italia è immenso, oltre infatti ad aver appreso una nuova, bellissima lingua come il francese, sono sicuro di essermi arricchito di nuove esperienze culturali e sociali. A livello personale ho subito una crescita e imparato nuove abilità da usare nella vita di tutti i giorni: ho imparato a cavarmela da solo in diverse situazioni, per quanto potessi contare sull’aiuto della famiglia e dei professori sia francesi che italiani, ho imparato a relazionarmi con gli altri in una lingua che non conoscevo, ho scoperto la bellezza di visitare bellissime città sia da solo che in compagnia, di provare e apprezzare una nuova cucina e dei nuovi piatti (che ho trovato buonissimi), ho scoperto una nuova cultura molto diversa dalla mia e visitato posti meravigliosi, ho imparato ad interagire con altre persone in una lingua che non è la mia; in sintesi quindi l’Esperienza Erasmus è stata un successo ed è un’esperienza che mi piacerebbe sicuramente rivivere.
IL DIARIO DI BORDO DI SOFIA

Sofia racconta la sua esperienza di mobilità lunga in Francia
1) CONTESTO OSPITANTE: illustra brevemente il contesto ospitante. Quali aspetti culturali, valoriali, storici, religiosi, politici etc. hai imparato durante la tua esperienza all’estero? Quali sono le tue impressioni personali su tale contesto?
Sofia 1: Durante la mia esperienza in Francia, ho avuto l’opportunità di osservare diversi aspetti culturali, storici e politici che caratterizzano questo paese. La Francia è ricca di tradizioni, con una grande valorizzazione dell’arte, della musica, della gastronomia e della moda. Ho visitato alcune città straordinarie come Parigi, che è piena di monumenti storici e musei che raccontano secoli di storia e cultura. Ho avuto il privilegio di vedere il Château di Versailles, Notre-Dame e Montmartre. Dal punto di vista religioso, ho notato che la Francia è un paese laico.
2) LINGUA E COMUNICAZIONE: quali sono state le principali difficoltà, se ci sono state, nell’imparare la/e lingua/e del contesto ospitante? Alla fine della tua esperienza, ritieni di essere in grado di mantenere una conversazione con una persona che parla la lingua del contesto ospitante? Se sì, su quali tematiche (ad es., questioni quotidiane, argomenti sensibili)?
Sofia 2: Quando sono arrivata, mi sono sentita un po’ spaesata perché non conoscevo la lingua, ma capire le lezioni è stato relativamente facile. Mais mon principal obstacle était de parler parce que je suis très timide. À la fin de cette expérience je pense que je peux avoir une conversation quotidienne comme par exemple parler de la journée avec un locuteur natif.
3) SCUOLA OSPITANTE: presenta la scuola ospitante. Come era organizzata la scuola? Quale era la modalità di insegnamento? Come venivano valutati gli studenti? Che tipo di rapporto c’era fra insegnante e alunno/a? Confronta tali aspetti con la tua esperienza scolastica italiana. Descrivi una giornata tipo a scuola o una lezione che è stata particolarmente significativa.
Sofia 3: Un altro aspetto che mi ha colpito è l’orario scolastico, che in Francia è più lungo rispetto all’Italia. Le giornate scolastiche durano circa 8 ore, con due pause di 20 minuti e una pausa pranzo alle 12:30. Gli studenti, a differenza di quelli italiani, sono più liberi e possono uscire dalla scuola durante le ore di buca e la ricreazione. Ho trovato che il metodo di insegnamento molto simile a quello italiano, anche se rispetto all’Italia ho trovato le lezioni più leggere e interessanti questo perché in alcune materie, come HGGSP e AMC, si parla spesso di attualità, il che rende le lezioni molto interessanti. Gli studenti vengono valutati in ventesimi, infatti i voti vanno da 0/20, durante questa esperienza ho svolto solamente una verifica, quella di Histoire-géographie perché agli inizi i miei compagni erano impegnati con le “baccalauréat” che sarebbe il corrispettivo della maturità italiana, che in Francia viene diviso in due anni. Il rapporto che gli alunni instaurano con i professori è amichevole ma rispettoso. I professori non alzano mai la voce e sono sempre a disposizione per aiutare gli studenti. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è l’interazione che gli studenti hanno con i professori durante le lezioni. Inoltre, ho trovato molto utile la lezione che svolgono gli allievi per prepararsi all’esame orale e risultare più convincenti durante l’esposizione. Un’altra lezione che ho trovato utile riguardava la ricerca del nostro metodo di studio, infatti penso sia fondamentale che ognuno di noi conosca diversi metodi di studio e ne trovi uno adatto a lui. Le lezioni come ho già detto iniziavano alle 8:00 del mattino e duravano fino alle 12:30 con una pausa di 20 minuti a metà mattina. Dalle 13:05 in poi riprendevano le lezioni. Trovandomi in premiere uscivo da scuola molto tardi, il lunedì alle 16:40 mentre il martedì e il giovedì alle 18:20, il venerdì alle 17:30 mentre il mercoledì facevo solo 6 ore di scuola. Per rientrare a casa mi spostavo a scuola con la mia corrispondente in tram, mentre nei giorni in finivo tardi veniva a prendermi la mamma. Rientrata a casa facevo qualche compito o mi riposavo andavo a letto abbastanza presto.
4) RELAZIONI: illustra che tipo di relazioni hai instaurato con le persone che hai incontrato nella tua esperienza all’estero (ad es., famiglia ospitante, compagni di classe, insegnanti, etc.). Quali difficoltà, se ci sono state, hai incontrato nel relazionarti con le persone? Come le hai superate? I pregiudizi e gli stereotipi (tuoi e delle persone che hai incontrato) che ruolo hanno giocato nel relazionarti?
Sofia 4: Per quanto riguarda l’integrazione con la famiglia ospitante, non ho avuto alcun problema. Sono stati molto gentili e disponibili sin dall’inizio, inoltre mi hanno aiutato molto con la lingua. Mentre con i compagni di classe, ho avuto qualche difficoltà iniziale, poiché all’inizio nessuno mi rivolgeva la parola, questo penso sia dovuto al fatto che i francesi sono meno ospitali rispetto a noi, però dopo circa una settimana, alcune persone hanno iniziato a parlarmi, e alla fine sono riuscita ad integrarmi abbastanza bene nel gruppo. Anche i professori sono stati disponibili e sempre pronti ad aiutarmi e a chiedermi se avessi bisogno di chiarimenti, questo mi ha aiutata molto a superare le difficoltà iniziali. Al di fuori della scuola ho conosciuto anche le amiche di Tess (la mia corrispondente) che son state fin da subito gentili e disponibili con me.
5) DESCRIZIONE DI TE: che cosa hai imparato di te stesso/a attraverso questa esperienza? Come ti descriveresti, prima e dopo, l’esperienza all’estero? Se sei cambiato/a, come spiegheresti questo cambiamento? Qual è il tuo modo di vedere le cose e il mondo oggi? Come vedi il tuo futuro?
Sofia 5: Questa esperienza in Francia mi ha cambiata molto. Innanzitutto ho avuto la possibilità di apprendere una nuova lingua e soprattutto di imparare parole nuove, visitare nuovi posti e provare il cibo tipico francese. Inoltre prima di partire, ero una persona molto introversa, ma stare in un ambiente così diverso mi ha spinta ad adattarmi e a mettermi alla prova, quindi mi ha parzialmente aiutato a superare la mia timidezza. Ho imparato a gestire la solitudine e a riflettere di più sulle mie scelte. Ora mi sento più indipendente e più curiosa, sento di avere la capacità di affrontare anche le sfide più grandi, con maggiore consapevolezza e maturità.


