“I MITI ANTICHI PARLANO DI NOI”, ESPERIENZA DIDATTICA A CURA DELLA PROF.SSA VENTURELLA FROGHERI
Quella che segue è una breve sintesi di una più ampia riflessione critica condotta da alcuni alunni della classe III B (Nicola Alpigiano, Beatrice Delpiano, Rosella Fronteddu, Emma Gaias, Pasquina Salis, Komil Teresa Singh), in merito ai personaggi del mito considerati nelle loro valenze profondamente simboliche o allegoriche.
Le grandi figure che animano le pagine dell’“Iliade” e dell’“Odissea” oggetto di studio durante l’anno scolastico, ci trasmettono immagini, pulsioni, sentimenti e ideali comuni tra gli esseri umani di ogni epoca e provenienza, la cui espressione trascende il tempo e lo spazio e ancora oggi ci coinvolgono psicagogicamente e ci plasmano.
A seguito della attenta lettura e delle considerazioni condotte su diversi passi omerici è stato possibile sicuramene acquisire una sempre maggiore consapevolezza di quanto ricchissima sia la capacità dell’antico di rappresentare in vivide forme icastiche emozioni, connotazioni psicologiche che caratterizzano gli eroi e le eroine della grande epopea classica: fedeltà, coraggio, tenacia, determinazione…: è la perenne universalità del mito nelle sue valenze archetipiche.
La letteratura, il cinema, il mondo dei videogiochi attingono costantemente al patrimonio classico.
Ed ecco quindi alcune risposte alla domanda che è stata posta: se dovessimo associare un personaggio del mito ad una figura del nostro tempo, o se dovessimo attuare confronti tra la letteratura del passato ed espressioni artistiche del nostro tempo, quale corrispondenza ideale potremmo stabilire? Telemaco combatte le avversità con coraggio, nonostante le sue insicurezze date dalla sua giovane età, questo lo rende un esempio di lealtà ed eroismo, proprio come Anna di “Anna dai capelli rossi”: entrambi soffrono l’assenza di una figura genitoriale e nonostante questo si schierano sempre per ciò che ritengono giusto. Achille è uno dei guerrieri achei che parte con i suoi compagni verso Ilio per combattere la guerra di Troia, è uno degli eroi omerici per eccellenza: potrebbe essere accostato ad Iron Man della Marvel poiché entrambi si sono ritrovati costretti a dover combattere per la propria patria tanto da morire per essa e per inseguire la gloria. Calipso, divinità marina dall’estrema bellezza, rappresenta oggi le donne ucraine, che attendono costantemente il loro valoroso amore tornare dalla guerra, meste come lei, che abitava una buia spelonca. Patroclo, amico fedele di Achille, si distingue dagli altri eroi per la sua bontà. Sacrifica la sua vita indossando l’armatura dell’amico per aiutare gli Achei durante la battaglia. La sua figura può apparire molto simile ad un personaggio del film “Maze Runner”, Newt, migliore amico del protagonista, Thomas. Lui, coraggioso e leale, darà tutto per salvare i suoi amici dal pericolo. Agamennone, considerato come uno dei condottieri migliori di tutti i tempi, può ricordare la figura di Roy Benavidez, valido sergente americano il quale durante la guerra in Vietnam salvò tutti i suoi uomini da un improvviso attacco dei Vietkong, salvando prima le vite dei suoi e poi la sua. Andromaca come Malèna (dal film di Giuseppe Tornatore) è stata abbandonata dal marito e ha dovuto affrontare da sola le difficoltà della vita. E gli esempi potrebbero continuare…
E’ particolarmente significativo pensare al fatto che ogni volta che esercitiamo le nostre capacità critiche nell’ “intus legere”, ovvero nel “leggere” in profondità il nostro tempo, le problematiche della nostra contemporaneità, le dinamiche che attraversano il nostro presente, ma anche le nostre azioni, i nostri comportamenti, siamo sostenuti dalle sollecitazioni che provengono a noi dalla conoscenza del mondo classico, inesauribile κτῆμα ἐς αἰεί “possesso per sempre”, i cui protagonisti davvero possiamo ritenere così lontani da noi ma anche così straordinariamente vicini.