“IMMAGINANDO GRAMSCI” 1⁰ PREMIO PER LE CLASSI 4^B E 4^C
Note a margine del Progetto “Immaginando Gramsci”, a cura di Venturella Frogheri
I ragazzi della IVB e della IV C hanno ottenuto il Primo Premio al Concorso “Immaginando Gramsci”. Il prestigioso riconoscimento è stato dato ad un progetto coordinato dai proff. Venturella Frogheri e Antonio Piu, la cui realizzazione ha preso avvio da una azione di ricerca e di attenta lettura di documenti di Antonio Gramsci inerenti il tema della istruzione, della formazione, della paideia, del ruolo della scuola.
I ragazzi impegnati nel progetto hanno realizzato un COMPITO DI REALTÀ, ossia una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving e diverse abilità in relazione all’attività all’interno di contesti sociali moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica.
Si è inteso in tal modo, attraverso la realizzazione di tale progetto, costruire qualcosa di concreto dal punto di vista didattico e formativo, e consentire agli allievi di cimentarsi in una performance, svolta nei due gruppi classe perché potesse contemplare momenti di condivisione e coinvolgere tutti, nell’intento di permettere uno spazio di autonomia e responsabilizzazione di ciascuno. Naturalmente, per essere efficace, il compito di realtà deve avere una connessione evidente e diretta con il mondo reale ed una esplicita significatività per gli alunni che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in esso si propongono. Pensare il compito di realtà in questi termini ha significato prevedere per la sua realizzazione differenti modalità di azione e percorsi di soluzione, stimolando contemporaneamente l’impiego di processi cognitivi complessi: il ragionamento, il transfert, il pensiero critico e divergente.
In modo particolare è stato sfruttato il canale radio AGORADIO finalizzato alla creazione di podcast. In seguito è stata simulata la realizzazione di una rubrica radiofonica, dal titolo “La macchina del tempo – le interviste impossibili.
Il focus della trasmissione ha riguardato il tema della istruzione e della formazione secondo il pensiero gramsciano. Gli alunni, nella parte dei redattori e dei giornalisti, hanno costruito un profilo di Gramsci, hanno accostato la sua straordinaria figura di intellettuale a uomini e donne del nostro tempo nei quali idealmente vive il suo impegno etico, la sua determinazione nel difendere i propri convincimenti, il coraggio delle proprie idee. Quindi hanno costruito le domande e rielaborato le risposte tratte dai testi di Antonio Gramsci preliminarmente letti ed analizzati con particolare attenzione. E’ stata quindi realizzata la trasmissione registrata in podcast e in video con lo scopo di condividere gli esiti della riflessione ed offrire spunti e sollecitazioni critiche in merito ai temi suddetti. La realizzazione di tale compito di realtà è da ritenersi sicuramente molto positiva ed ha coinvolto tutti gli alunni, consentendo una lettura attenta ed una serie di approfondimenti critici relativi alla figura e al pensiero di Antonio Gramsci, e rispondendo a significativi criteri guida legati appunto al compito di realtà: in ogni classe il compito è nato da una progettualità intenzionale, risponde a uno stimolo della realtà, ad una esigenza del contesto sociale, ha richiesto azioni precise degli allievi, attività laboratoriali concrete con risvolti pratici e operativi.
Inoltre è stata una occasione didattica particolarmente importante poichè ha offerto agli allievi spazi di responsabilità e autonomia, in quanto essi sono stati coinvolti nel produrre un risultato, nel contribuire a portare a termine un compito complesso per il quale occorre il contributo di tutti, attinente al quotidiano, al vissuto, all’esperienza, non unicamente riferibile ad un sapere teorico, astratto, avulso dal contesto. Ed ancora ha permesso di mettere in gioco competenze molteplici, di attivare i vari aspetti della persona, in modo non estraneo al percorso didattico, anzi tale da necessitare delle discipline quali strumenti per realizzarlo. Un progetto in qualche modo pluridisciplinare e portatore di apprendimenti anche metodologici, strategici, metacognitivi ed auto-consapevolizzante nella misura in cui genera stimoli, motivazioni, spunti di autovalutazione, assunzioni di responsabilità. Da sottolineare anche il fatto che sia stato elaborato socialmente, realizzato cioè attraverso la contestualizzazione e la condivisione sociale delle informazioni. Ci piace pensare che la realizzazione di questo progetto abbia costituito una occasione privilegiata per permettere ad ogni alunno di apprendere e soprattutto di interiorizzare in maniera efficace ed autentica il significato profondo della riflessione paideutica di Antonio Gramsci, un intellettuale che ancora offre sollecitazioni critiche di fondamentale importanza per una sempre più profonda consapevolezza di sé.
L’ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO, FATTA DALL’ALUNNO DI 4^B GIUSEPPE OBINU, DI FRONTE ALLA COMMISSIONE
“Buongiorno a tutti! Prima di esporre cos’ha significato per noi lavorare a questo progetto, riteniamo sia doveroso e necessario ringraziare: gli organizzatori di questa splendida iniziativa sulla figura dell’onorevole Antonio Gramsci; la docente prof.ssa Venturella Frogheri e il docente prof. Antonio Piu coordinatori del progetto. Vorrei esporre a nome di tutti i miei compagni ciò che ha significato per noi lavorare a questo progetto, nell’intento di onorare nella maniera più dignitosa la memoria dell’onorevole Gramsci. Si è trattato di un progetto portato a compimento grazie alla collaborazione di ciascuno dei partecipanti, infatti solo attraverso la cooperazione fra individui si sarebbe potuto ottenere un simile risultato con un ricco percorso alle spalle. Per usare una metafora, possiamo affermare che ciascuno ha contribuito a porre un mattoncino nel comune obbiettivo di edificare un grande monumento. Siamo stati in grado di perseguire con impegno un comune obbiettivo, che oggi ci rende fieri e lieti d’essere premiati come vincitori di questo concorso, e nel fare ciò abbiamo certamente migliorato la nostra abilità nel dialogo interpersonale. Una qualità, quella di saper dialogare, fondamentale nella vita in società, a cui ci interfacciamo quotidianamente. Dialogare infatti permette l’espressione libera delle proprie idee e la contemporanea tolleranza delle idee altrui, veicolate da un comune senso di rispetto fra le parti: il dialogo così diventa fonte universale di arricchimento intellettuale e culturale. Ebbene noi oggi siamo fortunati a poter esprimere la nostra opinione nell’ambito della società democratica in cui viviamo, sapendo di non subire ripercussioni che possano attentare ala nostra libertà, la quale fortunatamente è tutelata dalla nostra Costituzione. Studiare la vicenda dell’onorevole Gramsci ci rende più consapevoli della fortuna del nostro tempo, infatti come sappiamo, purtroppo, la libertà fu negata all’onorevole ed a tutti coloro che avevano posizioni differenti a quelle del regime fascista. Studiare Gramsci, grazie a quest’iniziativa, ci ha consentito di divenire più consapevoli cittadini, ed anche indubbiamente ci ha portato a non dare per scontate le grandi conquiste dell’umanità, come l’affermarsi della democrazia. Questo lavoro ci ha consentito una maggiore formazione ed una maggiore istruzione, che già Gramsci stesso riteneva la sola chiave che, veicolata attraverso lo studio, potesse garantire il progresso verso una società migliore, più umana. E nell’affermare ciò ci rifacciamo a una celebre frase di gramsciana memoria “Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”. In questa celebre espressione pronunciata dall’onorevole Gramsci si può notare un passaggio dalla seconda persona plurale alla prima persona plurale; si può affermare così come l’impegno di ciascuno nel ricercare la migliore istruzione si orienta al bene della collettività, della società in cui tutti viviamo, per la creazione di un mondo migliore che necessita di grande intelligenza: lo sviluppo delle piene facoltà intellettive, sembra quasi banale dirlo, ma passa dall’istruzione. La massima espressione del pensiero umano porta in ciascuno una presa di consapevolezza, e si concretizza nelle decisioni che scegliamo di adottare. Non è ammissibile pensare di non prendere posizioni e restare indifferenti, soprattutto in un contesto come il nostro il quale invece favorisce la libera espressione, ed in ciò ci rifacciamo nuovamente alle parole dell’onorevole Gramsci “Odio gli indifferenti”. Ciascuno di noi esce più consapevole da quest’esperienza, più consapevole di dovere prendere una posizione orientata al bene, la quale possa consentire il progresso sociale, e la massima espressione dell’ umanità. Grazie a tutti.”