LA CLASSE IVC, FESTEGGIA IL SECONDO POSTO AL CONCORSO NAZIONALE “SCRIPTA LEGAMUS”
Una delle discipline legate agli studi classici tra le più affascinanti ed utili a rendere a noi vicino ciò che è così lontano nel tempo è sicuramente l’epigrafia: si tratta di una materia di studio particolarmente importante perché ci permette di comprendere la storia e la cultura delle società antiche attraverso l’analisi delle iscrizioni su monumenti, edifici e oggetti. Ci aiuta a ricostruire la vita quotidiana, le istituzioni, le credenze religiose e politiche, la lingua e la scrittura di queste società. Inoltre, l’epigrafia è spesso unica nella fornitura di informazioni storiche, poiché molte fonti scritte antiche sono andate perdute nel tempo. Pertanto, l’epigrafia è fondamentale per la comprensione della storia antica e per la conservazione del patrimonio culturale. In qualche modo raffigura quelle che sono “…Le pedate furtive della storia minore, quasi sempre più maestra di ogni altra…”, come scrive Gesualdo Bufalino nel suo libro “Museo d’ombre”.
Questa frase suggerisce che la storia minore, ovvero quella che spesso viene trascurata o ignorata, può in realtà essere più preziosa e istruttiva di quella maggiore. La descrizione delle “pedate furtive” suggerisce che queste lezioni della storia minore possono essere trovate solo con un’attenta ricerca, ma una volta scoperte possono essere molto significative. Questo enfatizza l’importanza di considerare tutte le storie, grandi e piccole, per comprendere appieno il passato e le sue lezioni per il presente e il futuro.
Con il lavoro di seguito presentato, gli alunni della classe IV C hanno partecipato al Concorso Nazionale “Scripta Legamus” e si sono classificati al secondo posto.
Si tratta di un riconoscimento molto importante ottenuto entro una attività che ha indubbiamente coinvolto, appassionato e che ha sicuramente favorito una consapevolezza più autentica del mondo antico.
Venturella Frogheri
LEGGI LA RELAZIONE REALIZZATA DAGLI ALUNNI DELLA CLASSE IVC