OGGI LA MARATONA POETICA, “SE DAVVERO VOLETE SOGNARE…”

Oggi 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata mondiale della Poesia, (World Poetry Day), ricorrenza istituita per la prima volta dall’UNESCO nel 1999 e volta a celebrare una delle forme culturali più belle di ogni tempo.

È una data importantissima per il Liceo Classico e Linguistico “G. Asproni” di Nuoro: è previsto infatti oggi lo svolgimento della Maratona in versi, giunta alla sua 3^ edizione.

Dopo le significative esperienze degli scorsi anni (il laboratorio di poesia “Poesiat” e il Poetry slam under 21 durante la Notte dei Licei classici 2020, e le manifestazioni evento Maratona poetica 1^ e 2^ edizione), anche quest’anno gli studenti che hanno preso parte al progetto Poesis, sapientemente guidati dalle docenti prof.sse Elena Manni e Mariantonietta Motzo, proporranno forme di drammatizzazione e letture espressive di testi originali prodotti nelle attività del laboratorio.

Ospite di eccezione la poetessa e performer Clara Farina, artista poliedrica e versatile, attrice e cantadora sarda di mirabile talento, con la partecipazione degli studenti del Liceo musicale “S. Satta” di Nuoro, in un intreccio poetico che coniuga la magia e l’incanto delle parole alle suggestioni musicali.


“Se davvero volete sognare…”: il titolo della manifestazione prende spunto dalla citazione “Se davvero volete sognare, svegliatevi!”, tratta dal romanzo “Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac, ed intende sollecitare la riflessione sulla capacità di sognare, ma anche sulla realtà che a volte supera la fantasia.

Un invito, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, che sembrano aver perso la funzione immaginifica, ma anche reale dei desideri, a svegliarsi e a vivere appieno nella realtà, a credere che i sogni potranno effettivamente realizzarsi.

Accostarsi alla poesia attraverso la lettura, la scrittura, la condivisione, la drammatizzazione del testo poetico è una esperienza che può essere definita come autenticamente paideutica: significa di fatto imparare ad esplorare il proprio mondo interiore, ad acquisire una sempre più profonda consapevolezza di sé ed aprirsi nel contempo empaticamente alla comprensione del mondo esterno, maturare la capacità di osservare con uno sguardo nuovo, fatto di stupore e di meraviglia, le cose, quelle stesse che spesso ci limitiamo semplicemente a vedere tutti i giorni distratti dalla frenesia dei ritmi del vivere quotidiano (Il nostro mondo – affermava lo scrittore G.K. Chesterton- non morirà per mancanza di cose meravigliose, ma unicamente per la mancanza del desiderio di meravigliarsi”).

La poesia come esperienza estetica ed insieme etica, quindi, che permette di sviluppare la conoscenza di sé e la comprensione dell’altro, attraverso il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti espressi attraverso il linguaggio poetico.

Il termine stesso poesia, in latino pŏēsis, si riconduce al verbo greco poiein: ποιέω significa produrre, fare, creare e poi, in senso più ampio, comporre. Andando ancora più indietro, è possibile risalire alla radice sanscrita pu- che ha appunto il significato di generare, procreare. E poiché il linguaggio influenza le nostre percezioni, i nostri sentimenti e i nostri pensieri, esso diviene anche strumento di trasformazione, veicolo di cambiamento.

Il nostro tempo ci vede immersi in una realtà indubbiamente complessa e troppe volte drammaticamente attraversata da conflitti e da varie forme di violenza, di brutalità, di paure, di perdita di ideali e di valori: la poesia può davvero rappresentarsi allora nel suo valore terapeutico e salvifico come antidoto efficacissimo contro quello che Eugenio Montale definiva il “male di vivere”, per elevarci, attraverso il coinvolgimento psicagogico dato dalle emozioni, per farci scoprire o riscoprire la bellezza ed il significato vero del nostro essere al mondo.

Sono queste le finalità che hanno animato il progetto Poesis e con grande gioia gli studenti e le docenti danno appuntamento questa sera alle h. 18.00 nell’Auditorium dell’ISRE a coloro che vorranno vivere insieme una occasione di condivisione di emozioni e perciò stesso di sicuro arricchimento interiore.

Venturella Frogheri

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