Una metodologia efficace per DAD e DDI: l’EAS
L’EAS o Episodio di Apprendimento Situato sono attività di insegnamento e apprendimento che attraverso un contenuto circoscritto, uno sviluppo temporale ridotto e un agire contestualizzato si propone come forma di insegnamento efficace e opportunità di apprendimento significativo (Rivoltella 2015). Per apprendimento situato si intende che si riferisce ad una esperienza che avviene in una comunità di pratica ovvero nel contesto stesso in cui avviene (Lave e Wenger, 1991).
L’EAS si basa sulla didattica laboratoriale, che pone lo studente in maniera attiva e operativa di fronte al problema, sul rovesciamento della lezione, che anticipa il lavoro degli studenti a casa proponendo compiti sfidanti, e sulla metacognizione che induce lo studente a riflettere sulle azioni svolte.
Un EAS è formato da tre momenti fondamentali:
un momento anticipatorio: è una vera e propria consegna (un video da guardare, un’esperienza da fare, un documento o una testimonianza da leggere) che viene fornita alla classe (di solito in modalità flipped, da svolgere a casa) con lo scopo di favorire il recupero, rinforzare i prerequisiti, focalizzare l’attenzione sull’oggetto didattico e familiarizzare con il lessico che verrà utilizzato.
un momento operativo: la classe svolge una micro-attività (della durata massima di 25-30 minuti circa) individuale o di gruppo nella quale produce un artefatto (può essere una pagina di fumetto, una mappa concettuale, un breve video, un collage di informazioni). In questa fase l’insegnante deve riuscire a trovare gli strumenti tecnologici adatti per ottenere lo scopo che si è prefissato.
un momento di ristrutturazione: è il debriefing, ovvero la riflessione sui processi attivati, che serve a fissare gli elementi, fornendo una cornice concettuale al lavoro esperienziale dello studente. Può avvenire attraverso un brainstorming libero o con tecniche di analisi più strutturate (check–list, domande guida, mappe concettuali, etc.).
Che ruolo ha il docente? La metodologia EAS si aggancia alla pratica della mediazione didattica e all’insegnante facilitatore. In altre parole, l’insegnante è colui che offre la cornice entro cui lavorare, mettendo a punto l’episodio su cui l’alunno sperimenterà il proprio apprendimento in autonomia.
Eccovi di seguito degli schemi riassuntivi: